Tornino ippica ed equitazione nei palinsesti Rai. La lettera dell’on. Anzaldi (segr.Vigilanza) al presidente della Vigilanza Rai.

Oggi occorrono i fatti e le parole stanno a zero. Dobbiamo ricordare: NOI SIAMO STATI NEARCO, E RIBOT, FEDERICO TESIO E DE MONTEL. CHI HA DIMENTICATO NON E’ DEGNO DI APPARTENERE A QUESTO MONDO.

L’ippica e l’Equitazione sono da tempo spariti dalle televisioni, frutto di una politica miope, in c ui la demonizzazione del settore ha prevalso anche sugli effetti benefici che portava alle casso dello Stato questo settore della vita civile, economica e sociale del Paese. Mentre un tempo il settore valeva qualche cosa come 6000 miliardi delle vecchie lire, oggi lo Stato, ogni anno vi immette oltre 140 milioni i euro. Non è più possibile andare avanti così.Questo atto è un primo tentativo per riportare l’ippica ai livelli internazionali che le competono. (CG)

Redazione

La lettera del segretario della vigilanza on. Michele Anzaldi al presidente della Commissione di Vigilanza della Rai, frutto di una lettera di Claudio Gobbi corredata dalle firme di autorevoli esponenti del settore, tra cui quelle di Marco di Paola, Presidente Fise nazionale, cavalier Vittorio Orlandi, Frank turner, Raffaele Biondi.

https://www.agricolae.eu/ippica-anzaldi-vigilanza-rai-totale-assenza-del-settore-dal-palinsesto-della-tv-pubblica/

Gadda, capogruppo Iv commissione agricoltura: “Servono tempi certi per il pagamento dei premi da parte del Mipaaf. Ritardi non più accettabili”.

  GADDA e LIBRANDI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06822

Dati di presentazione dell’atto

Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 575 del 12/10/2021

Firmatari

Primo firmatario: GADDA MARIA CHIARA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 12/10/2021

Nominativo co-firmatarioGruppoData firma
LIBRANDI GIANFRANCOITALIA VIVA12/10/2021
Commissione assegnataria

Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)

Destinatari

Ministero destinatario:

  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 12/10/2021

Stato iter: 

IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06822 presentato da GADDA Maria Chiara testo di Martedì 12 ottobre 2021, seduta n. 575

i riflessi economici della pandemia hanno fortemente colpito numerosi settori produttivi, e tra di essi anche quello dell’ippica;

si sono aggravate le fragilità di sistema emerse nel corso dell’ultimo decennio per le quali è urgente un concreto piano di rilancio;

le chiusure determinate dalle misure di contenimento e gli effetti che tutt’ora si protraggono, hanno altresì minato la competitività del settore anche a livello internazionale relativamente agli scambi commerciali per allevatori, scuderie e indotto;

un tema fra tutti rischia però, di creare gravissime conseguenze per le imprese sul fronte economico-finanziario, minando definitivamente la sostenibilità della filiera dell’ippica; i cronici ritardi registrati nel pagamento dei premi al traguardo in favore degli operatori ippici nazionali e stranieri da parte del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, hanno ormai assunto una dimensione molto lontana persino dalla prassi di circa tre mesi intercorrente tra l’effettuazione della corsa e il pagamento dei relativi premi; i pagamenti degli operatori italiani con fattura sono fermi a novembre 2020 e le liquidazioni degli operatori esteri sono a ancora più datate;

simili ritardi recano un considerevole danno d’immagine al nostro Paese, inducendo gli operatori stranieri ad abbandonare il nostro territorio in ragione della scarsa affidabilità che contraddistingue il sistema dei pagamenti;

il continuo protrarsi dei ritardi e i mancati pagamenti dei premi al traguardo espongono, altresì, l’Italia ad una sostanziale svalutazione dei purosangue italiani da corsa allevati, e le aste che hanno recentemente avuto luogo hanno mostrato una forte flessione delle presenze di acquirenti stranieri e dei prezzi medi, salvata soltanto da una produzione di puledri italiani ancora attestata su alti standard;

la diminuzione dei cavalli allevati dai 2000 del 2012 agli attuali 670 solo per il galoppo, e la chiusura di molte aziende agricole e scuderie hanno provocato migliaia di perdite di posti di lavoro soprattutto nel settore agricolo;

tale contesto di incertezza rischia di ingenerare tensioni tra i lavoratori che rischiano di perdere occupazione, e sta pregiudicando ormai gli investimenti nel nostro Paese da parte degli operatori, con conseguente ulteriore perdita di gettito e di prestigio internazionale che vanificherebbe gli sforzi sin qui fatti da un settore eccellente del made in Italy –:

quale sia l’esatta situazione dei piani di pagamento di cui in premessa, per recuperare l’enorme ritardo accumulato e al contempo assicurare, in prospettiva, tempistiche certe in ordine all’emissione degli ordinativi di pagamento dovuti, in ragione delle future competizioni.
(5-06822)Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 13 ottobre 2021
nell’allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-06822

Signor Presidente, Onorevoli deputati,

giova precisare, in via preliminare, che il processo del pagamento dei premi in favore degli operatori ippici italiani e stranieri prevede un considerevole e articolato numero di fasi procedurali che, accanto ai controlli dei competenti organi (Ufficio Centrale di Bilancio), interessa ben quattro sistemi gestionali e contabili differenti (E-Unire, Paga Ippici, SiCoGe e INIT) non ancora integrati.
Tale circostanza, che comporta la replica dell’inserimento dei dati su tutta la catena dei sistemi, produce un rallentamento dell’iter di pagamento dovuto al maggior numero di operazioni da eseguire.
Chiarito quanto sopra rilevo che la procedura dei pagamenti in parola si avvia con l’inserimento delle relazioni ufficiali da parte delle Società di Corse sul sistema E-Unire, da completare entro i dieci giorni successivi del mese in cui la corsa si è svolta. Dopo il necessario controllo da parte degli uffici competenti e la consecutiva generazione dei movimenti premi sul sistema E-Unire, entro tre settimane vengono emessi i decreti di impegno.
All’approvazione di tali decreti da parte dell’Ufficio Centrale di Bilancio presso il MiPAAF, che deve provvedere entro 30 giorni, segue l’emanazione dei decreti di liquidazione che necessitano di analogo controllo.
Detto questo rilevo che, per affrontare la situazione di evidente difficoltà nel pagamento dei premi con fattura (fermo a Dicembre 2020), è stato avviato un progetto interno per ottimizzare il procedimento di pagamento mediante l’inserimento di risorse umane aggiuntive per la mappatura delle diverse fasi, l’individuazione dei sistemi coinvolti, la comprensione del miglior profilo professionale da assegnare a ciascuna fase e l’individuazione dei fattori che fin qui hanno ostacolato un processo fluido e continuo di pagamento.
Informo inoltre l’interrogante che sono state avviate le procedure di liquidazione delle fatture liquidabili del 2020 che, in assenza di osservazioni, saranno pagate dall’Ufficio centrale di Bilancio entro 30 giorni.
Considerando che è stata stimata una capacità massima operativa a regime di circa 40 fatture settimanali e che le fatture mensili ammontano a circa 200, si conta di arrivare a regime entro metà novembre e di completare la liquidazione delle fatture del primo trimestre del 2021 entro il prossimo gennaio.

ippica | Gadda (IV): “Servono tempi certi per il pagamento dei premi da parte del Mipaaf. Ritardi non più accettabili”.

“L’ippica italiana insieme a tutta la filiera allevatoriale e all’indotto, sta affrontando una grave crisi di sistema. Bisogna correre ai ripari altrimenti perderemo una eccellenza del made in Italy. Serve approvare in tempi certi la proposta di legge a mia prima firma sul riordino del comparto, ma anche procedere al rapido pagamento dei premi al traguardo che le imprese attendono da troppo tempo.”
Così l’onorevole Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in commissione Agricoltura, relativamente alla sua interrogazione a risposta immediata in Commissione Agricoltura a cui ha risposto questo pomeriggio il sottosegretario alle politiche agricole, alimentari e forestali, Sen. Francesco Battistoni.
“Il comparto, durante la lunga emergenza sanitaria, ha visto aggravarsi le sue storiche fragilità di sistema. È giunto il tempo di un piano di rilancio prima che sia troppo tardi, ed é fondamentale in questo riorganizzare anche la macchina ministeriale a partire dall’efficienza del sistema di pagamento. Positivo che si stia provvedendo alla liquidazione delle fatture del 2020, ma è necessario un ulteriore sforzo perché i tempi indicati sono ancora troppo lunghi. Arrivare a regime con il pregresso a metà novembre e completare la liquidazione delle fatture del primo trimestre 2021 entro gennaio, come ha risposto il sottosegretario, per alcune imprese potrebbe rappresentare un serio problema”.
“Un tema fra tutti rischia infatti di creare gravissime conseguenze per molte imprese sul fronte economico finanziario, minando definitivamente la sostenibilità della filiera dell’ippica; i cronici ritardi registrati nel pagamento dei premi al traguardo in favore degli operatori ippici nazionali e stranieri da parte del Ministero delle politiche agricole”, ha continuato Gadda.
“I pagamenti degli operatori italiani con fattura sono fermi a novembre 2020 e le liquidazioni degli operatori esteri sono ancora più datate; simili ritardi recano un considerevole danno d’immagine al nostro Paese, inducendo gli operatori stranieri ad abbandonare il nostro territorio in ragione della scarsa affidabilità che contraddistingue il sistema dei pagamenti. Il continuo protrarsi dei ritardi e i mancati pagamenti dei premi al traguardo espongono, altresì, l’Italia alla svalutazione e alla diminuzione dei purosangue ed ei cavalli allevati, passati dai 2000 del 2012 agli attuali 670 solo parlando del galoppo. In Italia, per ogni puledrino non nato, si perdono due posti di lavoro. Negli ultimi anni la perdita occupazionale nella intera filiera è stata ingente e rischia di aumentare. Per questi motivi ho chiesto al Ministero il pronto pagamento dei premi al traguardo dovuti agli operatori nazionali e stranieri, e di garantire tempi certi per il futuro con una profonda riorganizzazione del sistema. Ritengo inoltre urgente approvare in tempi rapidi la proposta di legge, a mia prima firma, sull’ippicoltura che servirebbe per dare organicità al comparto e iniziare a porre le basi per il rilancio di una intera filiera che ha ancora molte eccellenze e professionalità”, conclude Gadda.

Asta 2- Onorevole Maria Chiara Gadda incontra gli operatori del settore.

“Sia approvato il progetto di legge per il riodino del settore e si proceda immediatamente al pagamento dei premi”.

Qui sopra l’interpellanza per l’immediato pagamento dei premi

L’asta Anact, ha avuto un ottimo risultato in termini di presenze e di vendite. Con i primi due top price realizzati da Il Poggio di cui è titolare l’appassionato Giorgio Sandi.

Grave la mancata presenza di un qulasivoglia funzionario del Mipaaf, assenti anche i cosiddetti padroni di casa, Snaitech e Fabio Schiavolin.

VENDITE: € 965.000 – Prezzo medio: 13.591
Top Price: n. 108 EDWIN DI POGGIO – € 60.000

Sardegna. È Grande Endurance. Al via 13 nazioni e 52 cavalieri dal 15 al 19 settembre

Dal 15 al 19 settembre ad Arborea (Oristano) è grande endurance con Endurance Equestre 2021 Mondiale Giovani Cavalli”.

Uno dei momenti delle passate edizioni su terreno sabbioso.

C’è un pezzo d’Italia che non ha dimenticato i cavalli, anzi. E’ quella Sardegna in cui la passione per il nobilissimo animale, ha prodotto iniziative che lo valorizzano nelle varie discipline in cui è protagonista assoluto: dal concorso ippico alle gare di endurance, quella particolare gara sportiva equestre che lo vede animare percorsi anche di 180 chilometri, in cui si danno battaglia cavalieri di statura internazionale in sella spesso al più celebre dei cavalli, il Purosangue arabo, oggetto spesso di una cura maniacale di principi arabi come Sheik Mohammed bin Rashid al Maktoum, o di famosi gioiellieri come Nayla Hayek ceo di Winston Harry Winston grup che ne posseggono alcuni tra i più belli e famosi.

È così che dal 16 al 19 Settembre 2021, si solleverà il sipario su “Sardegna Endurance Festival 2021”.Il cavallo sarà il fulcro della manifestazione, il suo comune denominatore. L’evento vuole proporre il connubio tra turismo e sport, territorio e natura, tradizione e folclore, arte e didattica, prodotti del territorio sardo e allevamento, attraverso approfondimenti, stage e convegni sul cavallo ed sul mondo della veterinaria. Durante i giorni della manifestazione ad Arborea (Oristano), si raduneranno oltre 100 tra amazzoni e cavalieri provenienti dall’isola, dall’Italia e da altre 14 nazioni. Sul piatto il titolo di Campione del Mondo Giovani Cavalli 2021, riconoscimento che verrà assegnato in Sardegna, e che posizionerà l’isola al centro dell’attenzione mondiale.

La gara più significativa, il “Campionato del Mondo Giovani Cavalli 2021”, si svolgerà su un tracciato di 120 km. Il percorso attraverserà il territorio di Arborea alternando pineta e mare, dall’alba al tramonto su un tracciato considerato uno dei migliori al mondo. La gara si svolge su un superlativo terreno drenante in sabbia, fondo ottimale per i cavalli. In un paesaggio immerso nelle zone umide della bonifica di Arborea con i suoi stagni popolati da fenicotteri rosa ed altre specie rare. Un sistema naturale poco sfruttato che potrebbe regalare grandi soddisfazioni con ritorni economici importanti. Un esempio su tutti, la Francia, con la Camargue, diventata celebre per le sue paludi ed i suoi cavalli bianchi. Nel parterre di gara sarà allestito il Sardegna Endurance Festival Village, il quartier generale della kermesse con la sua area riservata alla visite veterinarie dei cavalli in gara, alla zona destinata all’information technology dei cronometristi, della segreteria, dello speaker nonché alla fondamentale sala stampa per i tanti giornalisti e fotografi accreditati. Non mancherà, come nelle passate edizioni del Sardegna Endurance Festival, il “villaggio commerciale” nel quale le varie realtà locali e gli artigiani, nazionali ed internazionali avranno la possibilità di esporre e presentare al mondo i loro prodotti. Presso l’Horse Country Resort, si terrà la cerimonia di premiazione con tanto di villaggio enogastronomico in cui, aziende esclusivamente sarde, presenteranno i loro prodotti d’eccellenza. Spazio dunque alla tradizione sarda con balli, musica e spettacoli che metteranno in evidenza il ricchissimo patrimonio folkloristico, culturale ed enogastronomico dell’isola.

Durante i giorni dell’evento verranno organizzate inoltre attività collaterali con mostre di artisti isolani, la sfilata dei cavalli da Endurance, la corsa all’anello di Oristano, visite guidate al museo MUBA di Arborea e allo stagno S’Ena Arrubia. Non mancheranno approfondimenti in campo veterinario attraverso momenti di convegno. Allo scopo di aggiornare professionisti sardi e studenti dell’Università di Veterinaria di Sassari, verranno organizzati dei seminari di aggiornamento di alto livello. Ghiotta sarà l’opportunità di sperimentare in prima persona le attività, le competenzeed il know-how dei veterinari di Endurance, disciplina che vede la figura del veterinario assolutamente centrale nel monitoraggio dei cavalli in gara. Saranno presenti alcuni tra i migliori veterinari internazionali parte dello staff tecnico a tutela e salvaguardia del benessere degli animali e della riuscita della manifestazione.

Seminario pratico per operare nel mondo del cavallo. Un occasione unica per guardare da vicino ippica, equitazione, allevamento, e molto altro ancora: 17-18-19 settembre.

Redazione

Lo stage è organizzato dal blog Chavalier.net in collaborazione con il maneggio Le Colline di Villa d’Almè in provincia di Bergamo. Qui sotto il programma dello stage. Info cg.gobbi@gmail.com – 338.6100948

Seminario pratico sul mondo del cavallo

Il seminario che qui si propone vuole essere un contributo appunto pratico per chi è interessato a costituire una struttura che operi nel mondo del cavallo, in particolare attenendo a allevamento, maneggio e strutture complementari.

Sulla base di questo presupposto, abbiamo ritenuto di proporre un percorso che attenga a una visita al maneggio Le Colline di Villa d’Almé in provincia di Bergamo. Una struttura onnicomprensiva di tipo familiare in cui coesistono allevamento cavalli, scuola equitazione, affitto cavalli per passeggiate, allevamento bestiame da carne, ristorante, agriturismo

 Successive visite agli allevamenti di purosangue Allevamento di Besnate e Razza Ticino, entrambi in provincia di Varese. Oltre a una visita all’allevamento il Poggio nella giornata della presentazione dei puledri per le aste Anac.

Data seminario

17-18-19 settembre

Programma

17 settembre arrivo entro ore 10 e accoglienza in struttura Le Colline

Mattina e pomeriggio con pausa pranzo, illustrazione struttura equestre, agrituristica, allevamento cavalli, allevamento bovini, ristorazione.

Cena e pernottamento in agriturismo.

18 settembre

Mattina: colazione poi seguito dell’illustrazione della struttura Le Colline

Pausa pranzo in agriturismo.

Pomeriggio visita all’allevamento di Besnate (Varese)

Cena e pernottamento in agriturismo

19 settembre

Mattina: colazione poi visita ad allevamento Razza Ticino (Varese)

Pranzo in agriturismo.

In una data da destinarsi nei giorni immediatamente precedenti il seminario, o subito successivi, ho ritenuto importate procurare a tutti voi un invito alla presentazione dei puledri dell’Allevamento il Poggio, di ci è titolare il dottor Giorgio Sandi.

La proposta comprende

  • Soggiorno in agriturismo comprensiva di 2 notti, in camera doppia e singola, colazioni, pranzi cene, visite agli allevamenti e visita-invito ad allevamento il Poggio
  • Proposta economica pari a 500 €. Di cui anticipo 50% pari a € 250. Saldo il giorno precedente il seminario.

Nb nn sono compresi gli spostamenti da e per l’agriturismo

Nb a disposizione dei partecipanti, il personale e i titolari dell’azienda agrituristica, e delle struttura equestri e allevatoriali,

Fise vs Olimpiadi🏇Un disastro annunciato.Ma era proprio necessario partecipare alle Olimpiadi in queste condizioni?r

Di Santorre di Santarosa

Completa disfatta nelle tre discipline a cui ha partecipato l’equitazione nazionale, con debacle totali nel salto ostacoli e nel dressage, per poi capitolare anche nel completo. Ma nn sarebbe stato meglio e più onorevole, rinunciare del tutto, e così facendo nn avremmo perso la faccia. Anche se forse la presidenza avrebbe o nel caso dovuto dimettersi.

Ora, mancano tre anni alle. Olimpiadi di Parigi. O siamo. In grado di esser e competitivi, o é meglio passare a una fase di rifondazione totale del settore, comprendendo anche un ricambio della dirigenza che mi pare abbia delle gravi responsabilità molte di più di quelle attribuibili ai cavalieri e ai cavalli.

É infatti ti continuare a parlare di base, di crescita della base, se poi i risultati nn si vedono. Perché o la base è fatta da atleti nn degni di questa parola, oppure i vertici nn hanno la più pallida idea di che atleti la compongano. O, ancora, la dirigenza nulla ha fatto per aiutare, sovvenzionale, selezionare le future prime lamé di questo nostro sport.

Il Coni ora é chiamato a intervenire nei modi e nelle forme che nella atletica, dopo anni di presidenze al limite della decenza, ha messo in campo una nuova dirigenza, come aveva fatto precedentemente con il nuoto, hanno portato a risultati assolutamente eccellenti come dimostrano le 5 medaglie d’oro.

Scandalo pagamento premi🏇L’Interpellanza dell’Onorevole Chiara Gadda di Italia Viva: pagare subito.

Ippica | Gadda (IV): “Ritardi e mancati pagamenti dei premi da parte del Mipaaf rischiano di far precipitare il settore e compromettere la reputazione all’estero del nostro Paese”.

“La pandemia ha aggravato le già croniche difficoltà del settore ippico: i costanti ritardi registrati nel pagamento dei premi al traguardo in favore degli operatori ippici nazionali e stranieri da parte del Ministero rischiano di far precipitare il settore e di danneggiare l’immagine del nostro Paese, facendo definitivamente scappare gli operatori stranieri”.
Vengo da un territorio, quello di Varese, ove vi sono allevatori e professionisti leader del settore, e un ippodromo comunale inserito nei luoghi tra i più belli d’Italia. Credo fermamente che questo settore debba essere sostenuto e rilanciato attraverso investimenti mirati e certezza nei pagamenti dovuti dallo Stato, perché questo significa occupazione e indotto. Altrettanto importante è dotare il comparto di una legge quadro, e confido che la proposta di legge a mia prima firma in materia di ippicoltura possa essere approvata alla Camera in prima lettura entro l’autunno.”Con queste parole la deputata Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in commissione Agricoltura, ha annunciato il deposito di una interrogazione in Commissione rivolta al ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, in merito alle difficoltà del settore ippico e al cronico ritardo dei pagamenti per gli operatori.

“I pagamenti degli operatori italiani con fattura sono fermi a novembre 2m020 e le liquidazioni degli operatori esteri sono ancora più datate. Dobbiamo evitare che i mancati pagamenti dei premi al traguardo espongano l’Italia al rischio di espulsione dal Comitato internazionale delle Corse di Gruppo, che comporterebbe una sostanziale svalutazione dei purosangue italiani da corsa da noi allevati e una perdita di credibilità rispetto ad investitori esteri. Questo avviene proprio a ridosso della prossima asta che presenterà sul mercato la più significativa produzione di puledri italiani”, prosegue Gadda.
“Non possiamo permetterci di pregiudicare gli investimenti nel nostro Paese da parte di operatori stranieri – con conseguente ulteriore perdita di gettito e di prestigio internazionale – né di vanificare anni di lavoro e sacrifici degli allevatori. Ho chiesto espressamente al ministero di garantire il pronto pagamento dei premi al traguardo dovuti agli operatori nazionali e stranieri e per garantire tempistiche certe anche per il futuro”, conclude.

Il Convegno di Italia Viva sull’Ippodromo che c’era e non c’è più: quello di Mirabello a Monza.

Comunicato Stampa
A cura del Comitato Ippica Equitazione Italia viva

Un eccellenza cittadina: l’Ippodromo che c’era e non c’è più. Il convegno di sabato 26 giugno.

Questo il titolo del convegno di Italia Viva sul gioiello dimenticato del 26 giugno 2021a Monza alla Sala Conferenze Teatrino della Villa Reale. L’ippodromo era un gioiello vero è proprio. Un eccellenza della città di Monza, costruito in quel parco voluto da Napoleone Bonaparte. Poi l’oblio, la sua progressiva distruzione, la scomparsa dovuta a incuria di amministrazioni ed enti di Stato che avrebbero dovuto preservare questa costruzione del tutto simile ad altre in Europa prima fra tutte quella che si erge Chantilly (Francia), e del tutto simile al castello di Ludvig di Baviera.

Italia Viva Monza su quell’ippodromo ci ha realizzato la sua prima iniziativa in presenza, con un convegno che si è tenuto il 26 scorso nella sala conferenze del Teatrino di villa Reale a cui malgrado la scarsa pubblicità data all’evento dovuta alle affissioni che il Comune ha posto in luoghi poco frequentati, hanno preso parte circa 40 di persone, tra cui alcuni venuti da Milano, Varese e dai Colli Piacentini.

L’iniziativa è stata introdotta dalla coordinatrice di Iv architetto Francesca Pontani che ha illustrato le finalità dell’iniziativa a cui è seguito un intervento del moderatore, il giornalista Claudio Gobbi, responsabile del Comitato Ippica Equitazione aderente a IV e che con il coordinatore di Monza, l’ingegner Alberto Pilotto, ha reso possibile l’evento.

L’ippodromo di Mirabello fu costruito nel ’23 da una vera e propria archistar dell’epoca: Paolo Vietti Violi membro delle accademie delle Belle Arti di Brera e di Francia, che aveva già edificato quello di San Siro in Milano e altri in Italia e nel mondo, tra cui quello di Istambul.

Su quella pista si sono cimentati i più grandi cavalieri e amazzoni non solo italiani, in giornate di cross country da sempre tra le più celebri e che radunavano appassionati e popolo in una festa campestre dove i cavalli erano protagonisti e che oggi sono dimenticati come tanto altro del nostro Paese.

All’iniziativa hanno partecipato con testimonianze il marchese Giovanni Battista Litta Modignani, Frank Turner, di una nota famiglia ippica, la signora Adriana Felli che ha letto un brano sul cross country di Monza tratto dal volume dello scrittore Roberto Bertolini “Il Cross Country in Italia”. È intervenuta con una dotta relazione sulla struttura di quel l’ippodromo tratta da disegni di archivio, l’architetto Rossella Moioli.

Ippodromo di Mirabello (Monza): eccellenza dimenticata.

di Claudio Gobbi

Il comitato di Italia Viva Ippica equitazione con Italia Viva di Monza il 26 giugno, organizza un convegno per su una delle eccellenze del Paese e in particolare di Monza, lo scomparso ippodromo di Mirabello. L’iniziativa si terrà a Villa Reale il giorno 26 giugno

La struttura vu costruita nel 1920 dall’achistar Vietti Violi, lo stesso che fece l’ippodromo di San Siro a Milano. Era un gioiello sullo stile del liberty milanese. Rieccheggiava un altro ippodromo straordinario come quedllo di Chantilly nel peessi di Parigi e dove si svolge il Prix du Jochey Club, la massiam aprova per tre anni purosangue di Francia.

La signora Adriana Felli, leggerà un brano da Cross Country in Italia, dello scrittore Roberto Bertolini.

E’ previsto l’intervento dell’onorevole Chiara Gadda capogruppo di Italia Viva nella commissione agricoltura della Camera, Oltre all’architetta Rossella Moioli e alla consigliera di Italia Viva in comune a Monza, architetta Francesca Pontani.

Ippica: il foulard delle grandi scuderie.

Redazione

Il foulard è un manufatto unico. Riproduce tutte le casacche storiche delle scuderie del galoppo e le maggiori di oggi. Viene prodotto in seta di twile, 90×90 cm a un costo di € 50 per minimo 2 pezzi. E’ acquistabile inviando una mail a cg.gobbi@gmail.com oppure con PayPall.

Nuovo ippodromo San Siro galoppo. E’ un progetto a norma di legge? E’ tutto regolare? E cos’hanno da dire le associazioni del galoppo?

Claudio Gobbi

La Snaitech di


Snaitech: Gruppo SNAIhttps://snaitech.it
Snaitech: Gruppo SNAIhttps://snaitech.it

Fabio Schiavolin, ha presentato un nuovo progetto di ristrutturazione dell’ippodromo del galoppo con annesso abbattimento di quello nuovissimo del trotto (leggi Maura) e frutto dell’accordo con il Comune di Milano, come si evidenzia il servizio apparso sul Corriere della sera in CRONACA | Pubblicato il 7 maggio 2021.

L’accordo prevedeva che a fronte della dismissione dell’ippodromo del trotto adiacente allo stadio Meazza, #Snaitech dovesse costruire una nuova pista del trotto dove un tempo c’era la pista di allenamento della Maura, di cui il nuovo ippodromo riservato alle corse al trotto prese il nome. Snaitech, ha poi venduto l’area del vecchio ippodromo su cui ora sorgeranno altre costruzioni.

In sostituzione dell’ippodromo della Maura, Snaitech, inserirà una pista di 1000 metri nell’ippodromo del galoppo, liberando le aree della Maura.

Primo. Che fine faranno queste aree? Secondo la pista del galoppo con l’inserimento di una pista del trotto, verrà chiaramente deturpata, anche con l’eliminazione della pista da ostacoli. Terzo. Cosa ne dice il Comune di Milano? Quarto, Il Mipaaf è il ministero che che eroga ogni anno contributi alle società che gestiscono gli ippodromi. Il ministero non ha nulla da dire?

Ippica-Equitazione. l’on.Chiara Gadda: “no allo spezzatino della filiera del cavallo e dell’ippica. Si alla promozione attraverso il servizio pubblico radiotelevisivo”.

Nell’immagine di apertura il manifesto di convocazione del convegno

Lunedì 15 il convegno su Ippica-Equitazione: quale futuro. a cui è intervenuta l’on. Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in Commissione agricoltura della Camera dei Deputati che ha illustrato i contenuti della proposta di legge in discussione e ha decisamente rigettato qualsiasi ipotesi di “spezzatino” del settore. L’onorevole Gadda ha inoltre recepito l’indicazione del Coordinatore del gruppo di Italia Viva, il giornalista Claudio Gobbi, per la reintroduzione del mondo del cavallo nel servizio pubblico televisivo su cui verrà fatta una proposta in commissione vigilanza.

Nello stesso convegno si è convenuta la costituzione di un Tavolo Permanente sulle problematiche del settore che affianchi l’on. Gadda nel proseguo delle iniziative della parlamentare sul settore. Un percorso che nn è certo irto di ostacoli, e che deve assolutamente avere uno sviluppo estremamente celere: la crisi ippica ed equestre morde, e nn si può piu aspettare, pena la definitiva morte del settore.

Sono intervenuti.

  • -dott. Concetto Mazzarella (ipp. Siracusa)
  • -dott. Denis Masetti (ad Trotto&Turf)
  • -dott. Giorgio Sandi (Pres. Ippica Nuova)
  • -dott. Alberto Giordano (Giordano Consultig)
  • -Cav. Vittorio Orlandi presidente Fise Lombardia
  • -dottoressa Chiara Catalano medico veterinario
  • -Dottor Roberto Righi veterinario internazionale
  • -Signora Isabella Ceriani v.p. Anact (Associazione allevatori cavallo trottatore
  • -Signora Leila Polini (ad Kep Italia-fornitrice anche dei kep di Hermès)
  • -Signor Marco Mazzoleni segreteria Comitato Ippica Equitazione
  • -on. Maria Chiara Gadda

Qui di seguito l’intervista di Claudio Gobbi a Chiara Gadda, sul settore, e il servizio di oggi 20 marzo apparsi su Trotto&Turf sugli interventi dell’onorevole con la prima pagina di Trotto&Turf

Ippodromo di Sircusa: scenario per un’ippica futura

racing at Mediterraneo racecourse Siracusa, 12th jan. 2008 ph. Stefano Grasso

Di Claudio Gobbi

si ringrazia la signora Patrizia Tidona, uff. stampa

Perché l’ippodromo di Siracusa. L’ippica italiana è totalmente ferma, in alcuni casi governata da personaggi che hanno fatto il loro tempo. E’ necessario un profondo cambiamento che sia capace di rilanciare questa, che ricordiamo nn è solo il frutto di passioni, ma una attività imprenditoriale che è ora di risvegliare e ammodernare, rottamando i ferri vecchi che nulla hanno più da dare. E’ per questo che proponiamo un servizio sull’ippodromo dl Mediterraneo, una realtà “nuova” che potrebbe essere un punto di riferimento per il Sud del galoppo (ma senza dimenticare modo trotto), foriero di novità molto interessanti.

Perché ad esempio non pensare a dotare Siracusa di un grande centro di allenamento? Il modello potrebbe essere la California, dove i cavalli buoni vanno a svernare e hanno a disposizione corse importanti. Un centro che farebbe invidia a tutta Europa, e convoglierebbe cavalli dall’Inghilterra, da Francia, e Irlanda. Ne gioverebbe nn solo l’ippica, ma anche il turismo dei mesi freddi.

Dal recovery un contributo importane alla realizzazione di un centro di allenamento importante

Questo dovrebbe essere il momento buono. Con l’arrivo del denaro del recovery found sarebbe possibile destinare una cifra importante al mondo ippico ed equestre, di cui una parte da convogliare sulla realizzazione di un importante centro di allenamento.

Qui la storia dell’ippodromo

La realizzazione di un ippodromo nel territorio siracusano, sin dagli anni settanta, era una aspettativa che covava negli animi di tanti abitanti della provincia entusiasti di ippica. Passione che rinvigoriva annualmente in occasione dello storico “Palio dell’Ascensione” di Floridia e del “Palio di Santa Venera” di Avola.

Il progetto di costruzione dell’ippodromo trova possibilità di concretizzazione nel 1988 quando, dopo un’indagine di mercato che conferma la passione per i cavalli e la propensione al gioco della popolazione siciliana, la “Marconi Italia S.p.A.”, società facente parte del Gruppo Marconi ed attuale titolare dell’ippodromo, acquista per detto scopo un vasto fondo rurale in prossimità di Cassibile. I lavori di costruzione dell’impianto iniziano nel 1993 a conclusione di un complesso iter autorizzativo. Il primo lotto funzionale viene completato due anni dopo. L’impianto, denominato “Ippodromo del Mediterraneo” viene ufficialmente inaugurato il giorno 8 dicembre 1995. I successivi investimenti, compresi quelli in corso, hanno consentito di realizzare una struttura originale nel suo genere. L’ippodromo, che rappresenta una solida realtà per l’economia siracusana, oltre a disporre di piste, box, e impianti tecnici che per dimensione e qualità sono all’avanguardia è dotato di una nuova “tribuna multipiano”, che per tipologia e dimensioni è unica in Italia. Una struttura che è stata realizzata per offrire servizi innovativi agli operatori e agli spettatori.

Ha a disposizione punti gioco, sei bar, ristoranti panoramici, terrazze e saloni attrezzati con la più moderna tecnologia, una moderna struttura alberghiera con piscine e centro benessere ed un centro sportivo con campi da tennis, calcetto e multiuso.

Le ricadute occupazionali sono notevoli – gli occupati del settore tra diretto ed indotto sono almeno un migliaio.

Il successo dell’iniziativa fa onore agli imprenditori, ai professionisti e a tutti coloro che hanno creduto ed avuto fiducia nel “progetto ippodromo di Siracusa” e vedono, ora, realizzata un opera che contribuisce allo sviluppo dell’ippica nazionale e che da lustro ed importanza all’intera provincia di Siracusa. Fra questi soggetti vi è anche la comunità imprenditoriale italo-americana di Hartford che ha partecipato, sin dall’inizio, al progetto.

L’ippodromo  è una realtà ippica polivalente, sportiva, ricreativa e ricettiva, che ospita eventi collaterali di notevole importanza, eventi collaterali come sagre, feste, mostre, raduni, concerti, esibizioni, sfilate, contest e tanto altro.  

La giornata più intensa è l’8 Dicembre di ogni anno con le attese competizioni, più generose di montepremi, che festeggiano con eventi la nascita dell’impianto avvenuta l’8 dicembre 1995. Sul sito visionabili l’albo d’oro delle competizioni storiche.

L’area su cui sorge l’ippodromo, di estensione pari a circa 55 ettari, è sita in territorio di Siracusa, nei pressi di Cassibile, ai piedi del margine orientale dell’Altopiano Ibleo.

Il Management         

L’IPPOMED S.r.l. società che gestisce l’Ippodromo e la MARCONI  ITALIA S.p.a. società proprietaria, si occupano dell’esponenziale crescita strutturale e professionale dell’Ippodromo del Mediterraneo di Siracusa. Quel sogno, divenuto realtà grazie ad un gruppo d’imprenditori che lo immaginarono su un fondo rurale di proprietà del Barone Gaetano Francicanava acquistato dalla Marconi Italia S.p.A. agli inizi degli anni ’90,   oggi  si è evoluto in un’imponente struttura sportiva. Il giovanissimo Dr. Concetto Mazzarella, oggi Amministratore Unico della Marconi Italia S.p.a. da più di vent’anni, contribuisce alla realizzazione di una qualitativa passione ippica. Si affianca il Dr Fabio Faraci, oggi Amministratore Unico della Ippomed S.r.l. a socio unico, che continua l’opera, avviata agli albori dell’impianto di Contrada Maeggio-Spinagallo, dal padre Rag. Francesco Faraci,  primo pioniere del progetto ippico siracusano.

Le Piste

Le piste, particolarmente curate dal punto di vista progettuale, estremamente versatili per varietà di manifestazioni ospitabili e per gli elevati standard qualitativi raggiunti nella realizzazione, hanno decretato il successo dell’Ippodromo del Mediterraneo, consentendo ai cavalli performance tecniche di assoluto rilievo e consacrandolo così l’ippodromo tra i migliori in Europa. La dotazione delle piste comprende: due piste da galoppo in erba, di larghezza media circa pari a 30 m, con sviluppo di 2.200 e 1.800 m circa, pendenza longitudinale massima del 2% circa e raggi di curvatura superiori ai 100 m; una pista da galoppo in sabbia, di larghezza media pari a 20 m , sviluppo di 1.650 m circa, pendenza longitudinale massima del 2% e raggi di curvatura dell’ordine di 80 m; una pista da trotto in sabbia, di larghezza trasversale pari a 20 m , lunga 1400 m, curve con raggi di 95 e 85 m raccordate con clotoidi ai rettilinei, con parametri studiati per permettere ai cavalli di raggiungere le massime velocità, pendenza trasversale massima del 3% in rettilineo e del 9% in curva; un’altra pista in erba per le corse ed allenamenti in piano al galoppo ed eventualmente anche ad ostacoli, ubicata al centro della zona delle piste, di larghezza trasversale dell’ordine dei 20 m, con percorsi a sviluppo diversificato in funzione della competizione tramite le due curve alternative e gli assi di incrocio centrali; una pista da galoppo per allenamento in sabbia, di larghezza pari a 6 m e lunghezza 2.350 m circa ed infine una pista da galoppo per allenamento, in erba, sulla corona esterna della pista da competizione, lunga 2.300 m circa. La pista da trotto, considerate le caratteristiche tecniche, è stata acclamata dagli addetti ai lavori come una delle piste più veloci d’Europa.

Tutte le piste di competizione ora descritte sono dotate di un magnifico impianto di illuminazione, che si configura come il più importante d’Europa, per ampiezza della superficie illuminata e tecnologie utilizzate, e tra i primi al mondo; su trenta torri faro, di altezza variabile da 25 a oltre 45 m, poco meno di 700 proiettori a ioduri metallici, di potenza pari a 2,2 KW ciascuno, per una potenza complessiva di alimentazione pari a 1500 kW, assicurano un grado di illuminamento ottimale in tutte le piste e consentono lo svolgimento di manifestazioni in notturna con effetti di grande attrattiva. Al centro della zona pista sono anche ubicati due campi per l’equitazione uno in erba, lungo m. 120 e largo m. 60, e l’altro in sabbia lungo m. 60 e largo m. 30.

Per Ulteriori Info è consultabile il sito dell’Ippodromo del Mediterraneo: http://www.ippomed.it/

Inoltre si comunica che l’Ippodromo del Mediterraneo ha promosso e costituito con altre realtà ippiche internazionali l’Unione Ippica del Mediterraneo http://www.medunion.it/ che ha la finalità di celebrare la comunanza storica e culturale dei paesi dell’area del Mediterraneo e del Mar Nero, promuovendo lo sviluppo di relazioni amichevoli tra gli Stati membri e sviluppandone la collaborazione nel settore dell’ippica attraverso la valorizzazione delle razze di cavalli da corsa, la diffusione dei valori, della cultura, delle tradizioni e del prestigio delle corse ippiche nel mondo, la promozione del rispetto del cavallo nell’attività agonistica e del suo benessere nelle comunità.  Si organizzano Campionati fantini, gentleman e purosangue.

Il Consiglio dell’Unione Ippica del Mediterraneo è composto da un membro in rappresentanza di ciascuno Stato membro attivo dell’Associazione e a rappresentare l’ITALIA è il Dr. Concetto Mazzarella, Presidente Ippodromo del Mediterraneo e Presidente Unione Nazionale Ippodromi, Siracusa.

Il corso per diventare allevatori di Chavalier.net. Una occasione unica realizzata attraverso ZOOM, per immergersi nel mondo dell’allevamento.

Lo stage è rivolto all’appassionato, sia a chi desidera operare in quanto imprenditore, sia a chi desidera prestarvi la sua opera in quanto veterinario, groom, caporazza. Si tratta di 10 lezioni a partire dal 27 febbraio per ogni sabato realizzate attraverso zoom con la collaborazione di prestigiosi insegnanti

E’ organizzato dal direttore di Chavalier.net, Claudio Gobbi. qui di seguito la proposizione dello stage che per la prima volta è gestito tramite Zoom. Info cg.gobbi@gmail.com – tel +39 .338.6100948.

Il mondo del cavallo, non è solo passione, ma anche un’opportunità economica per chi desidera entrare in questo mondo affascinante. È per questo che il blog Chavalier.net diretto dal giornalista Claudio Gobbi, organizza uno stage su quello che è alla base di qualsiasi attività o passione per il cavallo: l’allevamento del cavallo sportivo sia da corsa sia per le discipline olimpiche da non confondere con quello da carne che esula da queste note e relativamente al quale siamo assolutamente contrari al suo allevamento.

La novità sta nella organizzazione di un corso particolare che viene realizzato on line attraverso l’app ZOOM. A questo proposito non si creda che lo stage sia qualitativamente inferire a quella dal vivo, come avrete modo di verificare nel proseguo di queste note sia per le materie trattate sia per la qualità degli interventi di professionisti di valore che mettono a disposizione il loro sapere e le loro conoscenze. A partecipanti verranno forniti tutti gli strumenti per diventare allevatori sia per passione, sia per un approccio professionale, ma anche per un approccio lavorativo, dato che in Italia, mancano, diversamente che in altri paesi, come Francia, Inghilterra e Germania, strutture per un approccio professionale al settore, una carenza che negli anni ha portato il Paese ad essere tra gli ultimi del mondo equestre e ippico.

La complessità del settore viene vista nei suoi aspetti tecnici, a partire da le strutture necessarie, per poi passare a quello che più propriamente attiene al cavallo sia in termini veterinari, morfologici, sia alle razze da allevare, al loro impiego e alla loro remunerazione, sia agli aspetti finanziari e commerciali decisivi per qualsiasi impresa anche se di ridotte dimensioni.

Gli organizzatori hanno ritenuto di offrire il meglio per quanto riguarda i materiali che avranno a disposizione i partecipanti, sia la disponibilità di insegnanti di livello. Che non mancheranno anche di rispondere a dubbi e domande.

Il corso, Covid-19 permettendo, propone, alla fine dello stage la visita a tre prestigiosi allevamenti situati al nord, al centro e al sud della penisola, in modo da verificare sul campo quanto appreso durante il corso.

A CHI È RIVOLTO

Il corso ha risvolti specialistici rilevanti sia in termini di insegnanti sia per i contenuti che formano una base importante per poter operare disponendo di tutte le nozioni e informazioni che permettono di affrontare questa attività con competenza. a questo proposito è necessario specificare che i contenuti proposti sono indirizzati verso una assoluta dinamica degli investimenti che gli organizzatori garantiscono reale dato che il corso vuole essere davvero uno strumento di conoscenza. È pertanto rivolto a tre tipi di soggetti. Primo, a chi desidera affrontare un percorso da imprenditore del settore, secondo per chi affronta l’allevamento da appassionato. Infine il corso è rivolto a coloro che intendono operare in quanto prestatori d’opera, groom, veterinari, capo scuderia. Lo stage fornisce inoltre tutte le informazione a cui rivolgersi per la riuscita della propria impresa, mettendo infine in contatto gli allievi con strutture e persone del settore.

ORGANIZZAZIONE DEL CORSO E ISCRIZIONI

Il corso si svolge nell’arco di venti lezioni di due ore l’una per un totale di 10 lezioni. Come si è detto si svolge attraverso l’app Zoom, a partire da sabato 27 febbraio e per ogni sabato successivo. Prevede l’invio di materiale didattico dopo l’iscrizione. A cui seguirà l’invio dei link con la pausa di Pasqua, settimana per settimana di Zoom per la partecipazione alle lezioni, condizione essenziale per la partecipazione.

Info coordinatore e responsabile dello stage: giornalista Claudio Gobbi: cg.gobbi@gmail.com – +39.338.6100948

Lo stage Prevede un contributo all’iscrizione del corso di 500 € che comprende il materiale di studio tra cui dvd da versare all’atto dell’iscrizione.

Queste le materie che verranno trattate nello stage

  • Nozioni di veterinaria equina generale
  • Nozioni di veterinaria equina con riferimento all’acquisto di monte, fattrici e puledri
  • Contributi nazionali, comunitari e regionali
  • Fisco in tema di allevamento
  • Strutture: (escluso terreni), box, recinti, ecc.
  • Razze: gestione e costi di acquisto
  • Figure professionali, groom, veterinari, ecc.
  • Compravendita tra persone e alle aste (dove si tengono e a chi rivolgersi)

Il coordinamento è affidato al giornalista professionista Claudio Gobbi

Profili degli interventi

Dottoressa Alessandra Vigliani, Medico veterinario responsabile Razza Ticino-Gornate Varese

Dottor Alberto Giordano, Giordano consulting già consulente Unire, e Associazione ippiche

Dottor Giorgio Sandi, imprenditore già ad ippodromo San Siro, titolare allevamento Il Poggio

Cavalier Vittorio Orlandi, presidente Fise Lombardia.

Dottor Eugenio Colombo (dagli Stati Uniti) esperto acquisti aste internazionali

Signora Sara Ceccacci horse trainer e riabilitazione cavalli

-Dottor Alessandro Taccioli, horse men at Nstional Stud/Newmarket

-Dottor Ferruccio Badi Badi Farm

Trotto&Turf: domani in edicola il magazine settimanale. Una coraggiosa impresa che testimonia la stima di chi crede nel mondo del cavallo.

di Claudio Gobbi

Nasce domani, il nuovo magazine settimanale sul modo del cavallo, costola di Trotto&Turf, che vuole rappresentare on solo il mondo delle corse, l’ippica ddl trotto e del galoppo, ma anche il mondo variegato dell’equitazione, Complimenti dunque a Denis Masetti che con coraggio, in momenti difficili come questi, propone, lui si davvero il rilancio della grande ippica e della grande equitazione italiana, purtroppo preda da troppo tempo di personaggi inqualificabili.

BFC MEDIA LANCIA EQUOS: IL NUOVO SETTIMANALE DEDICATO AL MONDO DEL CAVALLO, IN EDICOLA OGNI SABATO.   Milano, 15 gennaio 2021   Prosegue la crescita del progetto EQUOS di BFC Media con il lancio di un nuovo settimanale che propone una formula assolutamente innovativa, quella di un news magazine con tre anime. Si chiamerà EQUOS e sarà full color, stampato su carta speciale per garantire massima qualità delle immagini e proporrà inchieste, approfondimenti, reportage, classifiche, rubriche, servizi, interviste su trotto, galoppo ed equitazione. All’interno l’edizione del sabato di Trotto & Turf e l’inserto BET Sport con focus sul betting e sui suoi protagonisti. Il tutto per un prodotto complessivo di almeno 80 pagine, tutte dedicate agli appassionati del cavallo, in edicola ogni sabato in tutta Italia, a partire dal prossimo 16 gennaio, al prezzo di 4,90 euro. EQUOS, diretto da Marco Trentini, raggiungerà anche le edicole di Sicilia e Sardegna, nei tempi consentiti dalla distribuzione della stampa nelle isole, potrà essere spedito a casa con il servizio di Poste Italiane ma soprattutto proporrà una versione digitale di facile accesso con la possibilità di acquistare anche una singola copia.   Il primo numero del settimanale è dedicato agli EQUOS AWARDS del TROTTO 2020, premi che ogni anno saranno riservati ai migliori cavalli, driver, allenatori, proprietari e ai protagonisti del Trotto italiano e che saranno consegnati in un prossimo evento dedicato. Sul fascicolo Trotto&Turf ci saranno servizi sulle corse, risultati e partenti in Italia e nel mondo, mentre la sezione BET Sport sarà dedicata ai Bookmakers con tabelloni per ricevitorie, progetti e interviste sul mondo delle scommesse ippiche.   La nascita del settimanale EQUOS è un ulteriore passo in avanti in una strategia di rafforzamento di BFC Media nel settore editoriale ippico dopo l’ingresso, nel maggio scorso, nel trisettimanale Trotto&Turf e la solida politica di sviluppo che ne è seguita con la nuova grafica del giornale e numerose nuove iniziative come l’inserimento delle rubriche su temi specifici tra cui gli allevatori, i driver, i proprietari, i gestori degli ippodromi, le classifiche, gli AWARDS, gli eventi, il Fantagaloppo con oltre 1200 fantascuderie iscritte e giunto già alla seconda edizione. In grande espansione la parte digitale e tv del mondo EQUOS di BFC Media: il sito Equos.it conta 60 mila utenti unici mensili, la newsletter ha oltre 40 mila iscritti, sono stati creati il nuovo database per le attività BtoB, che si rivolge a editori internazionali e bookmakers e a breve verrà lanciato anche il comparatore di quote in tempo reale Equos Bet. Nel campo televisivo ampi servizi sono stati realizzati in occasione dei grandi appuntamenti ippici italiani come, per esempio, il Derby di Roma di galoppo o il Campionato europeo di trotto a Cesena, trasmessi sulla piattaforma Ott di BFC Media e di EQUOS oltre alle corse americane trasmesse in diretta tutte le sere a cominciare dall’affascinante Breeder’s Cup.   Denis Masetti presidente di BFC Media ed EQUOS srl ha dichiarato: “Tale progetto multimediale, comprendente magazine, web, social, newsletter, eventi, fanta game, video, dati, banche dati per gli operatori e i bookmakers e servizi per gli scommettitori, ha l’obiettivo di creare un ecosistema con il brand EQUOS, leader nella comunicazione nel mondo del cavallo e della valorizzazione del movimento ippico”.

Quando il mondo del cavallo fa grande solidarietà.

Santorre di Santarosa

Doveva essere un centro ippico pur importante come quello di di cui è presidente Gabriella Incisa di Camerana, in Tunisia, a sponsorizzare una iniziativa sulla natura al Centre Ippique la Mahdia

L’albero della Speranza nasce là dove i bambini rappresentano il nostro futuro.

Nel pieno rispetto delle misure sanitarie, a seguito del secondo protocollo imposto della Presidenza del Governo tunisino, l’associazione Centre Hippique Mahdia, ha organizzato domenica 8 novembre, in forma privata, la Festa dell’Albero. Una celebrazione alla presenza del team sanitario del Centro Covid+ di Mahdia, adiacente alla prorpia struttura e diretto dal dottor Mohamed Hedi Jendoubi che ha elogiato questa iniziativa intitolata, non a caso, « L’albero della Speranza ». 

L’associazione Centre Hippique Mahdia opera da anni a favore dell’infanzia, del sociale, dell’educazione, dello sport, della salute, del benessere, dell’ambiente e della salvaguardia degli animali autoctoni minacciati di estinzione, come il pony di #Mogods e lo #Sloughi, che partecipano, qui, alle attività di pet therapy (IAA).

Questo « Arbor Day », che in Tunisa si celebra la seconda domenica di novembre, oltre a sottolineare l’importanza di preservare gli spazi verdi e a incoraggiare le campagne di rimboschimento in tutto il territorio, ha voluto anche essere un messaggio positivo in questo momento così difficile, a causa della pandemia causata dal coronavirus.

Il dottor Jendoubi ha precisato che nel centro di accoglienza di Mahdia dei positivi al Covid, precedentemente un centro di quarantena, non si è avuto alcun decesso e che tutti i pazienti hanno potuto ricongiungersi con i loro familiari. Questo grazie non solo al rigorismo sanitario applicato ma anche al lavoro di tutta una equipe, che ha dimostrato grande professionalità e soprattutto umanità.

Ha detto #Gabriella Incisa di Camerana

« Nonostante le diverse contrarietà oggettive, non ultima la tempesta di settembre che ha semidistrutto le nostre strutture, siamo comunque riusciti a organizzare questa piantumazione – ha dichiarato con profonda emozione Maria Gabriella Incisa di Camerana, presidentessa dell’associazione Centre Hippique Mahdia – un gesto simbolico, che abbiamo ripetuto, poi, nel pomeriggio con alcuni bambini della scuola di equitazione e degli adolescenti del Club di Skateboard, che qui hanno la loro sede. Un messaggio di speranza per il futuro perché, nelle avversità, bisogna trovare la forza per andare avanti e, come diceva mio padre, per guardare al di là dell’ostacolo ».

Chavalier.net con Italia Viva per un nuovo inizio dell’ippica italiana. Ecco le motivazioni dell’adesione.

Santorre di Santarosa

Questa la lettera a un amico da parte del responsabile del Comitato Ippica&Equitazione, Claudio Gobbi, per l’invito all’iscrizione, di cui omettiamo evidentemente le generalità, ed esplicativa delle motivazioni che hanno indotto Chavalier.net ad aderire di seguito il link https://www.italiaviva.it/265907

Caro XXX, queste le motivazioni per le quali ho ritenuto di costituire un Comitato Italia Viva, sul mondo dell’ippica e dell’equitazione.

Il settore ippico, è in completo disarmo. Ridotto a piccole guerre intestine tra piccoli signori della guerra che hanno impedito per piccoli interessi qualsiasi cambiamento in positivo, riducendo il Paese ippico a una pallida immagine del suo glorioso passato.

Ritengo credibile la proposta complessiva del partito di Renzi, ItaliaViva. In particolare ho trovato al suo interno personaggi che ispirano la mia fiducia, anche per il fatto che grazie a due di loro, Roberto Cociancih, responsabile di IV a Milano (e già senatore oltre che essere stato presidente mondiale degli scout) e Maria Chiara Gadda, onorevole di IV e capo Gruppo della stessa IV in commissione agricoltura della Camera che sta portando avanti una importante riforma del settore pur se tra grandi difficoltà, ho potuto realizzare un convegno lo scorso 17 ottobre a Milano dal titolo IPPICA, UN NUOVO INIZIO, in cui ho trattato i temi del rilancio del settore, presente anche il presidente Fise Lombardia Cavalier Vittorio Orlandi ed Eugenio Colombo broker  italiano che opera negli Stati Uniti.

È il rilancio dell’ippica il tema che mi ha indotto a questa costituzione di un comitato. In particolare sui temi del pagamento dei premi come avviene in Francia, ovvero a 10 gg dalla corsa, la nuova istituzione dei Gran Premi Merano e Lotteria nuovamente lotterie  nazionali, un fisco equo per i possessori e gli allevatori di cavalli.

Claudio Gobbi

https://www.italiaviva.it/265907

Di Poggio, allevare e far correre: così rinasce l’ippica italiana.

In tempi magri per il settore c’è chi come Giorgio Sandi, titolare di questo allevamento, crede e investe nell’ippica. Con altri come Masetti, patrono di Trotto&Turf è all’avanguardia nei progetti di rinascita del mondo del cavallo trottatore e purosangue su cui sta lavorando intensamente l’onorevole di Italia Viva Chiara Gadda.

L’allevamento dei cavalli trottatori Di Poggio ha preso avvio fin da prima del 1990 ed ha prodotto in trent’anni circa 200 cavalli da corsa che si sono distinti sulle piste italiane e sui più importanti circuiti europei. Tanti i campioni con il marchio “Di Poggio”, tra i maschi come non ricordare Up di Poggio, Prince di Poggio Nabab di Poggio o Gently di Poggio ed in tempi più recenti Vasty di Poggio e soprattutto Valzer di Poggio, il cavallo dei record, forte delle sue 13 vittorie sulle piste francesi, di cui 11 consecutive ed imbattuto in tutto il 2020. Tante anche le vincitrici, a partire dalla più grande di tutte, Idole di Poggio (Varenne) – vincitrice classica, nel 2007 dell’accoppiata Oaks del trotto e Orsi Mangelli Filly! – per proseguire con Nuvola di Poggio (anch’essa da Varenne) e Oui di Poggio (sempre Varenne!), tutte capaci di correre sul tempo di 1.11 e spiccioli e tutte in razza oggi presso l’allevamento del Poggio.

La nuova gestione dell’Allevamento prende inizio nel 2015 quando Giorgio Sandi (già Amministratore Delegato della Sisal e poi Presidente di Snai e di Trenno, società leader nelle scommesse e nei giochi e Concessionarie di Stato), lasciati i propri incarichi – che per ragioni di incompatibilità gli proibivano di possedere cavalli da corsa – può finalmente dare vita alla Scuderia Mistero creando un sodalizio con l’allenatore/guidatore toscano Massimo Barbini e successivamente acquistava le fattrici e le femmine in corsa targate “Di Poggio” per non far morire un allevamento importante e prestigioso.

L’Allevamento Di Poggio ha visto i propri primi prodotti entrare in pista a partire dal 2019, con la generazione della lettera B, e da subito è stato dato un forte impulso all’attività, con acquisti mirati delle migliori femmine nelle aste italiane ed internazionali (dalla Ready Cash Zoe Grif Italia alla Love You Aphrodite Bi, alla magnifica Princess America (da Andover Hall e mezza sorella di Lisa America) gravida di Ready Cash. In America, nella aste americane di Harrisburg, sono state acquisite femmine di ottime genealogie come Discordia, una splendida figlia di Muscle Hill acquistata gravida del campione americano Chapter Seven, Sand Grenade (dallo stallone americano Explosive Matter) ed ancora tra gli acquisti europei quello di Prua AS da Toss Out e della “ svedese” Gliding Fashion (da Yankee Glide) gravida del campione Readly Express. Ultima in ordine di tempo è stata comperata yearling la fantastica Muscles Mahall da Muscle Hill la cui seconda madre, Chili Khan (da Viking Kronos) è la madre del vincitore del Grand Prix d’Amerique 2014 e formidabile stallone numero uno svedese Marahjah.

La filosofia dell’Allevamento di Poggio? Combinare le qualità delle proprie fattrici, campionesse e portatrici del sangue dei migliori prodotti dell’allevamento italiano ed internazionale, con i migliori stalloni americani, francesi ed italiani per produrre puledri pronti a diventare campioni. Nei grandi paddock delle Cascine (il centro alle porte di Firenze che ospita l’allevamento) ognuno di loro, curato e seguito con amore e con il supporto di un team di eccellenza, ha modo di svilupparsi naturalmente e armoniosamente, garantendo così puledri forti e vincenti, dotati di un ottimo carattere, dato dall’abitudine al contatto umano.

 

Giorgio Sandi titolare de Di Poggio
Uno dei puledri dell’allevamento Di Poggio

Ambrogino d’oro. C’è anche il glorioso Centro Ippico Lombardo. Quello del mitico Gino Orlandi

Santorre di Santarosa

Negli anni sessanta l’istruttore del Cil era un signore che si presentava in stivali neri che più lucidi nn si poteva e senza alcuna cerniera. I tradizionali pantaloni da cavallo. È un magnifico cappotto grigio sotto il ginocchio con un collo di pelo di volpe. Quando gli allievi erano messi in sella dal groom, lui li passava in rivista aggiustando in piedi e correggendo l’asseto a ognuno di loro. Sulla sua tomba prima che il camposanto di Musocco dove era sepolto, venisse come di consueto, smantellato, era deposta una scultura, rappresentava un cavallo. Si chiamava Gino Orlandi.

Nell’ambito della cerimonia per la consegna dei tradizionali Ambrogini d’Oro, che quest’anno hanno visto tra i primi vincitori Fedez e Chiara Ferragni anche il glorioso Centro Ippico Lombardo ha ricevuto l’Attestato benemeritò, il glorioso Centro Ippico Lombardo, un segno del legame tra la città è uno dei suoi simboli più prestigiosi dal 1932, anno della sua fondazione.

Ippica un nuovo inizio. L’intervento di Alessandro Taccioli al convegno di Italia Viva sulla formazione.

Formazione un elemento strategico per la ristrutturazione del mondo ippico. Ecco l’intervento di Alessandro Taccioli, membro del Comitato IPPICA&EQUITAZIONE https://www.italiaviva.it/265907

NELLA FOTO DI APERTURA, L’IPPODROMO DI MERANO FINO AL ’72 SEDE DEGLI STAGE PER ARTIERI IPPICI, FANTINI E GENTLEMEN’S RIDER

Formazione Professionale Nuova Ippica

E’ sostanzialmente scontata l’importanza della Formazione Professionale in qualsiasi settore, lo è di più, in un settore difficile e contraddittorio come l’ippica, è assolutamente indispensabile e vitale in questo momento storico in cui l’ippica Italiana versa.

Se si vuole veramente rilanciare il comparto Ippico Italiano, occorre senza dubbio, investire massivamente nella formazione di persone.

In primo luogo, per:

  • LA NECESSITA’ DEL RICAMBIO GENERAZIONALE AL COMPARTO

Inserire giovani appassionati, dovutamente formati, che possano attivamente e gradualmente, sostituire figure vetuste, fuori dal tempo rimaste a 10\15 anni fa, che si basano su elementi e teorie ampiamente superate e che non si sono mai colpevolmente aggiornate, (va anche detto che, a parziale loro discolpa, non sono mai state aiutate dalle istituzione preposte).

Basterebbe prendersi la briga di andare in centri di allenamento o sentire alcune interviste TV per rendersi conto del livello (dialettico e lavorativo) attuale.

O più semplicemente, visionare filmati di cavalli “Italiani” (Galoppo) in trasferta all’estero, questi poco performanti nelle corse ma molto allenati a guardare le terga dei colleghi, mentre questi ultimi si giocano la vittoria e le piazze d’onore.

In secondo luogo per:

  • DOTARE LE NUOVE LEVE DI STRUMENTI E COMPETENZE TEORICHE E PRATICHE INDISPENSABILI PER POTER CONCORRERE CON I NOSTRI COMPETITOR EUROPEI.

E’ bene essere chiari, in questo momento Valore, Credibilità e Livello Sportivo della nostra Ippica ramo Galoppo (Persone-Cavalli-Allevamento-Corse) è tendente allo ZERO.

Abbiamo in tutto il panorama Nazionale, una desolante carenza di figure Professionali Qualificate sia dal punto di vista QUANTITATIVO che QUALITATIVO.

  • Si nota, con sgomento ed incomprensione, che non sono presenti corsi per Artieri sella- terra, va ricordato che la gestione di un cavallo PSI, richiede competenze teoriche e pratiche molto diverse rispetto ad un normale e più conosciuto cavallo sportivo (salto ostacoli, dressage…), non si può e non si deve improvvisarsi, l’ignoranza nel settore è una colpa.

La mancanza di questi fondamentali elementi formativi, spiegano in molta parte lo stato e livello attuale, sopra menzionato.

Non è poi così difficile e faticoso venirne a capo, basterebbe semplicemente “copiare” i nostri, più organizzati e virtuosi vicini Europei come Francia e Uk, certamente allo stato attuale inarrivabili, o realtà Ippiche come Germania, Svezia, Rep.Ceca, Spagna…. Che investono sul comparto e sulla formazione di persone da formare.

Uk (dove peraltro mi sono in parte formato) e Francia hanno attivato, da molto tempo, molteplici offerte formative, corsi Artieri, Fantini, Artieri, Trasportatori, ramo Ufficio, ramo Allevamento….

Certo, formare oggettivamente e obbiettivamente persone da inserire nell’Ippica Italiana può essere anche pericoloso, evidentemente, soggetti con un bagaglio culturale appena dignitoso e sufficiente sono in grado di capire e riconoscere le boiate e bestialità che sempre più spesso, (presunti) eminenti ed illustre personalità sono dedite a dichiarare a tutto tondo.

Vorrei invitare tutti a leggere e se vi riesce, comprendere questa frase di Benjamin Franklin

“An investment in knowledge always pays the best interest.”

Lo riporto anche in Italiano, per le sopra citate “eminenti e illustre personalità ippiche”, sarà più facile per loro, cercare di comprendere.

“Un investimento in conoscenza paga sempre il miglior Interesse”

                                                                                                                    Alessandro Taccioli.

Ippica un nuovo inizio, il convegno di Italia Viva. Contributi comunitari e regionali per lo sviluppo del settore.

Di Alberto Giordano, membro del comitato Italia Viva Ippica&Equitazione, intervenuto al convegno organizzato dallo stesso Comitato lo scorso 17 ottobre.

I Fondi europei per l’agricoltura. Alcune indicazioni 

Alberto Giordano

Abstract

            I fondi europei diretti e gestiti a livello statale e regionale sono volti a dare respiro all’agricoltura. Il settore agricolo rappresenta una risorsa importante per l’economia di ogni Paese. Significativi sono gli sforzi per qualificare la produzione agricola inclusa la parte allevatoriale. 

            Ad esso sono destinati specifici Fondi europei, in buona parte dei casi gestiti dall’Unione Europea in collaborazione con gli Stati membri, che operano col coordinamento del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr). A questi si aggiungono altri fondi tra cui il Fondo sociale europeo applicabile ai giovani per la qualificazione nel settore agricolo (capirazza, addetti all’assistenza capirazza..) e agli addetti ai lavori.

            A titolo di esempio si riportano nell’ambito dei Piani di sviluppo rurale di alcune delle misure utilizzabili da parte delle imprese agricole di settore (caso del Piano di sviluppo rurale della Regione Lombardia).  Misura 1: Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione, 1.1.01 – Formazione e acquisizione di competenze; 1.2.01 – Progetti dimostrativi e azioni d’informazione;1.3.01 – Scambi aziendali; Misura 2: Servizi di consulenza e di assistenza delle aziende; 2.1.01 – Incentivi per attività di consulenza aziendale; 2.3.01 – Formazione dei consulenti;

Misura 4: Investimenti materiali per le aziende, 4.1.01 – Incentivi per investimenti per la redditività, competitività e sostenibilità delle aziende agricole, 4.1.02 – Incentivi per investimenti nell’ambito delle filiere agroalimentari; 4.4.01 – Investimenti non produttivi finalizzati prioritariamente alla conservazione della biodiversità; Misura 6.1.01 – Incentivi per la costituzione di nuove aziende agricole da parte di giovani agricoltori; 6.4.01 – Sostegno alla realizzazione e allo sviluppo di attività agrituristiche; 6.4.02 – Sostegno alla realizzazione e allo sviluppo di attività di produzione di energia; Misura 7: Servizi di base e rinnovamento delle zone rurali, 7.2.01 – Incentivi per lo sviluppo delle infrastrutture locali, 7.3.01 – Incentivi per il potenziamento della banda larga, 7.4.01 – Incentivi per lo sviluppo dei servizi in favore della popolazione rurale e delle imprese, 7.5.01 – Incentivi per lo sviluppo di infrastrutture e di servizi turistici locali, 7.6.01 – Incentivi per il recupero e la valorizzazione del patrimonio rurale.

            Un quadro della situazione sull’uso delle risorse comunitarie agricole nelle diverse regioni, è riportato aggiornato al 30 giugno 2020 (Report trimestrali – fonte: documento realizzato dal: Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Direzione Generale della competitività per lo Sviluppo Rurale Ufficio DISR 2 – Sviluppo Rurale, Rete rurale nazionale (2014-2020), Ismea; Mipaaft; Commissione europea) 

            Nel secondo trimestre 2020 sono stati erogati contributi pubblici pari a 743,85 milioni di euro (corrispondenti ad una quota Feasr di 372,15 milioni di euro). L’avanzamento della spesa pubblica effettivamente sostenuta risulta pari a 48,36% a cui è necessario aggiungere gli importi versati a titolo di prefinanziamento pari al 3% del budget totale di ciascun PSR. Nel trimestre le spese relative alle regioni più sviluppate raggiungono circa 310,71 milioni di euro, mentre per le regioni meno sviluppate la spesa pubblica rendicontata ammonta a 256,66 milioni di euro e per le regioni in transizione risulta pari a 116.94 milioni di euro.

            Percentuali d’impiego: Piemonte (52,6%); Valle D’Aosta (55,87%); Lombardia (45,86%); Trentino Alto Adige (64,59%); Veneto (62,21%); Friuli Venezia Giulia (50,19%); Emilia Romagna (55,76%); Liguria (40,66%); Toscana (47,17%); Marche (33,75%); Umbria (50,05%); Lazio (46,22%); Abruzzo (36,75%); Molise (59,83%); Campania (45,05); Puglia (32,79%); Basilicata (41,68%); Calabria (56,22%); Sicilia (42,74%); Sardegna (56,70%).  

            In base alla regola sull’utilizzo dei fondi europei i soldi non spesi entro tre anni dal loro stanziamento tornano automaticamente nelle casse di Bruxelles. Nonostante la solita corsa contro il tempo è impossibile che le regioni ritardatarie (soprattutto al Sud, dove sono anche maggiori i budget dei piani) riescano a spendere tutto. Soprattutto considerando la (mancata) capacità di spesa mostrata fino a oggi. Questo è il caso della Regione Puglia. In base ai dati pubblicati ai primi dello scorso gennaio (fonte Il Sole24Ore), gli agricoltori pugliesi devono rinunciare a oltre 142 milioni di contributi pubblicigarantiti dal piano di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione.

            Lo scorso 31 dicembre è scaduto infatti il termine di spesa assegnato dalle regole europee per i fondi stanziati tre anni fa che l’amministrazione regionale non è stata in grado di erogare nei tempi previsti. Le altre regioni a rischio sono riuscite tutte, seppur sul filo di lana, a centrare gli obiettivi di spesa, con un’accelerazione sul tabellino di marcia che ha visto impegnati fino all’ultimo giorno utile anche i tecnici del ministero delle Politiche agricole.

            Oltre alla Puglia in difficoltà si trovavano la Sicilia (75 milioni certificati in un mese), Basilicata (40 milioni), Abruzzo (35), Campania (30), Liguria (27) e Marche (6), mentre le altre regioni avevano già raggiunto in anticipo i propri obiettivi di spesa. Tra i programmi più virtuosi si trovano Bolzano, Veneto, Trento, Friuli, Calabria, Valle D’Aosta.

            Ulteriori elementi sono rintracciabili nella recente indagine “Strumenti finanziari e sviluppo rurale: stato dell’arte e prime riflessioni per il futuro (settembre 2020; Rete rurale nazionale 2014-2020, Mipaaf, Commissione europea; Crea; PsrHub)”, consentono di registrare alcuni elementi chiave di questa problematica.

            Su questo fronte si segnala l’impegno della Rete  Rurale  Nazionale  previsto nell’avviare un  percorso  di approfondimento a supporto delle Autorità di gestione dei Piani di sviluppo regionali per l’attuazione e implementazione degli strumenti finanziari.           Lo scopo è quello d’individuare  i  nodi  critici  nel  passaggio  d’informazioni  dalla  Pubblica  Amministrazione all’utente finale, cogliere le esigenze formative specifiche, valutare percorsi di aggiustamento delle procedure di attuazione degli strumenti finanziari nei Psr attuali, calibrandoli al meglio per il nuovo periodo di programmazione (prima indagine svolta nei mesi di giugno-luglio 2020 on-line attraverso l’app Microsoft Forms (i referenti regionali dei PSR di: Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto. Fonte Strumenti finanziari e PAC post 2020).

            Alcune riflessioni

            Le attuali difficoltà sull’uso dei fondi europei, riguardano sia gli erogatori sia i potenziali beneficiari dei fondi. La situazione origina infatti da una serie complessa di fattori.

            Dal lato degli enti erogatori (Regioni, Provincie e Regioni autonome) si registrano fattori quali i ritardi nella applicazione della programmazione, la bassa produttività nell’emissione dei bandi, la presenza inflazionata di alcuni bandi su specifiche misure e bassa – molto bassa su altre misure.

            Tra i bandi poco utilizzati vi è la Misura 2: Servizi di consulenza e di assistenza delle aziende; 2.1.01 – Incentivi per attività di consulenza aziendale; 2.3.01 – Formazione dei consulenti.

            Tra quelli inflazionati si ricordano: la Misura 4: Investimenti materiali per le aziende;

4.1.01 – Incentivi per investimenti per la redditività, competitività e sostenibilità delle aziende agricole; 4.1.02 – Incentivi per investimenti nell’ambito delle filiere agroalimentari; 4.2.01 – Trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli; 4.3.01 – Infrastrutture destinate allo sviluppo del settore agroforestale; 4.3.02 – Salvaguardia e valorizzazione dei sistemi malghivi; 4.4.01 – Investimenti non produttivi finalizzati prioritariamente alla conservazione della biodiversità; 4.4.02 – Investimenti non produttivi finalizzati prioritariamente alla migliore gestione delle risorse idriche; Misura 6.1.01 – Incentivi per la costituzione di nuove aziende agricole da parte di giovani agricoltori; 6.4.01 – Sostegno alla realizzazione e allo sviluppo di attività agrituristiche; 6.4.02 – Sostegno alla realizzazione e allo sviluppo di attività di produzione di energia; Misura 8: Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste.

            Questa situazione è frutto di una serie di difficoltà. La principale è che le strutture tecniche non sono organizzate per predisporre testi su tutte le tipologie di bandi, pertanto abbiamo un produttività differenziata tra misura e misura.  Può capitare che a Bruxelles i bandi presentati non siano coerenti con le priorità dei programmi Psr e vengano rimandati indietro. In questo caso non ci sono i tempi tecnici per la loro modifica e vengono persi. Per quelli inflazionati vi è la tendenza a proporli partendo dal vecchio bando presentato con successo a Bruxelles. 

            Dal lato dei potenziali beneficiari si rilevano le difficoltà burocratiche nel codificare e sviluppare progetti aderenti ai regolamenti comunitari come pure, non da ultime, le difficoltà delle imprese a programmare gli investimenti in coerenza con le tempistiche delle misure messe a bando. Con l’attuale programmazione dei Psr si rilevano alcuni casi di bandi (pochi) con tempistiche di apertura e chiusura a finestra aperta su base biennale.

Ippica un nuovo inizio. Il convegno di Italia Viva (video proposta ristrutturazione settore)

Italia Viva Ippica&Equitazione, ha tenuto sabato 17 presso la Sala Convegni di via Cappuccio, il primo convegno in Italia, sul settore ippico che oggi è all’attenzione del mondo politico e sportivo per le proposte di riforma che stanno per essere messe in atto dal ministero guidato da #TeresaBallanova, ministra del Mipaaf appartenente a Italia Viva e tra i ministri più capaci del governo guidato da #GiuseppeConte.

Quello che vi proponiamo è il primo di due servizi sul convegno in cui vi proponiamo oggi il video con cui la deputata Chiara Gadda, capogruppo di Iv in commissione agricoltura, è intervenuta esponendo la proposta di legge di ristrutturazione del settore che verrà proposta a breve e di cui alleghiamo il testo.

Disegno di legge proposto dalla deputata Chiara Gadda

http://documenti.camera.it/leg18/pdl/pdf/leg.18.pdl.camera.2531.18PDL0105271.pdf

Cristian Demuro: il terzo italiano a vincere l’Arc

Onore a Demuro che dopo Enrico Camici e Lanfranco Dettori è il terzo italiano a vincere l’Arc de Triomphe dal 1950 quando è assurto a corsa faro in Europa (precedentemente questo ruolo era ricoperto dal Gran Prix de Paris).

Domenica era in sella a un combattivo sauro Sottsass. Sconfitta Enable, apparsa affaticata. All’uscita dalla curva che immette nella breve di frittura di Longchamp è apparsa subire il peso di una lunga e veramente logorante carriera.

Nel video la vittoria di Demuro in sella a Sottsass nell’Arc.

Vittorio Orlandi rieletto a capo della Fise lombarda

Secondo mandato per il “Cavaliere” sul gradino più alto della Fise lombarda. Un riconoscimento importante per chi il lavoro che Vittorio ha svolto senza lasciare il bastonevdel comando anche in questo periodo di Covid.

In Liberoquotidiano apertura pagine di Milano.

Centre Hippique Mahdia, l’appello di Gabriella incisa di Camerana: abbiamo urgente bisogno di aiuto! – Appel: nous avons besoin d’aide

français/italiano

Santorre di Santarosa

« Autant de petites gouttes d’eau font la mer… ensemble nous pourrons y arriver ! » c’est avec ces mots, chargés en même temps de chagrin et d’espoir, que Gabriella Incisa di Camerana fait appel à une collecte  de fond.

Gabriella Incisa di Camerana; Italienne d’origine, elle est la présidente de l’association Centre Hippique Mahdia, qui œuvre depuis presque trente ans, au soutien de l’enfance et qui se mobilise, en particulier,  pour la neurodiversité.

Dans cette petite ville, dans le Sahel tunisien, un team d’animaux autochtones, dont deux races menacées de disparition comme le Poney des Mogods et le Sloughi, le lévrier berbère, sont éduqués spécialement pour accueillir les plus petits et leurs familles, à fin de les accompagner dans un parcours d’acquisition de compétences nécessaires à une correcte intégration scolaire et sociale, grâce aux IAA, les Interventions Assistées avec l’Animal.

La nuit du 10 septembre, une inusuelle tornade a frappé cette localité au bord de mer.

Dans un tourbillon de vents extrêmement violents, les tentes et les toitures qui protégeaient les chevaux ont été emportés. Une nuit de tragédie pour tous, submergés par cette tempête sans précédent, qui a heureusement épargné les animaux du centre équestre de Mahdia mais qui ont causé des dégâts importants aux structures. Pour une association qui ne bénéficie pas de subventions étatiques, c’est presque impossible de pouvoir refaire les abris aux chevaux.

« Reconstruire est devenu urgent et nécessaire, car plus que la pluie je crains le soleil qui, dans cette région maghrébine enduit des coups de soleil chez les chevaux les plus clairs, ceux à peau rose. Les zones particulièrement vulnérables et sensibles sont généralement celles qui sont dépigmentées : le nez, les lèvres, le contour des yeux, les balzanes, les cicatrices, etc.  – précise Gabriella désespérée et accablée par ce désastre qui vient d’aggraver le retour à la normalité d’après l’émergence du Covid19 – Cette photosensibilisation aux rayons UV du soleil s’accompagne souvent d’une photodermatose, c’est-à-dire un ensemble de démangeaisons cutanées et de lésions plus ou moins importantes et plus ou moins profondes selon le type de photosensibilisation rencontrée. La rougeur, l’inflammation, et la chaleur de la zone apparaissent aussitôt. Très douloureux pour le cheval, qui s’il ne se laisse soudainement pas toucher, des croûtes se forment ensuite et peuvent être suivies de saignements. Des infections peuvent suivre. Pour les cas les plus graves, certaines lésions peuvent être irréversibles !

Les chevaux ne réagissent pas de la même façon, leur vulnérabilité varie selon l’âge, le système immunitaire, le temps d’exposition, la chaleur environnante, etc. ».

Ne pouvant pas ouvrir, en Tunisie, des collectes sur les réseaux sociaux ni de lancer un Crowdfunding, objet d’une loi adoptée récemment mais pas encore en vigueur, l’association Centre Hippique Mahdia lance aujourd’hui un appel à participer aux dons pour pouvoir ouvrer autant pour les mineurs en situation de difficulté, de santé et sociale, que pour le bien-être animal.

Il est donc possible de contribuer à cette levée de fonds de deux manières différentes:

1) Avec PAY PAL dont le bénéficiaire est le mail suivant

donate.bc@gmail.com

2) À la PTT, avec MONEYGRAM ou WESTERN UNION, en spécifiant les données suivantes.

Association Centre  Hippique Mahdia

Zone Touristique

5111 Hiboun – Mahdia (Tunisie)

C.I.F. 1502151 / P

Tél 00216 24 75 1 464

Il est indispensable d’envoyer le reçu du mandat au mail gabi_incisa@yahoo.com                  

Fançais/italiano

«Come tante piccole gocce d’acqua fanno il mare … insieme ce la faremo!» È con queste parole, cariche di dolore ma anche di speranza, che Gabriella Incisa di Camerana fa appello per un’importante raccolta fondi.

Di origine italiana, è la presidente dell’associazione Centre Hippique Mahdia, che opera da quasi trent’anni a favore dei bambini e, in particolare, al riconoscimento della neurodiversità.

A Mahdia, una piccola città nel Sahel tunisino, un team di animali autoctoni, tra cui due razze a rischio di estinzione come il Pony di Mogods e lo Sloughi, il levriero berbero, viene appositamente educato per accogliere i più piccoli e le loro famiglie e supportarli in un processo di acquisizione delle competenze necessarie per una corretta integrazione scolastica e sociale, grazie agli IAA, gli Interventi Assistiti con gli Animali.

Nella notte del 10 settembre, un tornado ha colpito questa cittadina sul mare.

In un turbine di venti estremamente forti, le tende e le tettoie che proteggevano i cavalli sono stati spazzati via, accartocciati come fogli di carta. Una notte di tragedia per tutti, travolti da questo temporale senza precedenti, che fortunatamente ha risparmiato gli animali del centro ippico di Mahdia ma che ha causato danni significativi alle strutture. Per un’associazione che non beneficia dei sussidi statali, è quasi impossibile poter ripristinare i ricoveri per i cavalli.

« La ricostruzione è diventata urgente e necessaria, perché più della pioggia temo il sole che, in questa regione del Maghreb, provoca dei colpi di sole ai cavalli più chiari, quelli dalla pelle rosa. Le zone particolarmente vulnerabili e sensibili sono generalmente quelle depigmentate: naso, labbra, contorno occhi, balzane, cicatrici, ecc. – precisa Gabriella disperata e sopraffatta da questo disastro che ha appena aggravato il ritorno alla normalità a seguito del Covid19 – Questa fotosensibilizzazione del sole ai raggi UV è spesso accompagnata da fotodermatosi, cioè prurito cutaneo e lesioni più o meno importanti e più o meno profonde. Il rossore, l’infiammazione e il calore dell’area appaiono immediatamente. Molto doloroso per il cavallo, che improvvisamente non si lascia più toccare la parte lesa. Si formano quindi delle croste che possono essere seguite da sanguinamento. Possono seguire infezioni. Nei casi più gravi, alcune lesioni possono diventare irreversibili! I cavalli non reagiscono allo stesso modo, la loro vulnerabilità varia a seconda dell’età, del sistema immunitario, del tempo di esposizione, del calore circostante, ecc. ».

Non potendo aprire, in Tunisia, collette on line sui social o lanciare un Crowdfunding, oggetto di una legge adottata recentemente ma non ancora in vigore, l’associazione Centre Hippique Mahdia lancia oggi quest’appello accorato per poter ritornare, a breve, a lavorare sia per i minori in situazioni sanitarie e sociali difficili quanto per il benessere degli animali.

È quindi possibile contribuire a questa raccolta fondi in due modi diversi:

1) Con PAY PAL il cui beneficiario è la seguente email

donate.bc@gmail.com

2) Oppure, con MONEYGRAM o WESTERN UNION, specificando i seguenti dati.

Association Centre Hippique Mahdia

Zone Touristique

5111 Hiboun – Mahdia (Tunisia)

C.I.F. 1502151 / P

Telefono 00216 24 75 1464

È indispensabile inviare la ricevuta dell’effettuato versamento mandato via mail: gabi_incisa@yahoo.com

Un nuovo inizio. Comunicato 2 l’ippica deve cambiare

“Quando la confusione sotto il cielo è tanta – diceva un vecchio saggio – la situazione è eccellete”. E l’ippica si trova appunto in un momento i cui è necessario approfittare della grande aria di cambiamento che sta arrivando. Una occasione da nn perdere per eliminare una classe dirigente che ha fallito sotto ogni punto fi vista. Ecco il secondo comunicato stampa di ITALIA VIVA IPPICA EQUITAZIONE

Comunicato stampa ITALIA VIVA IPPICA EQUITAZIONE https://www.italiaviva.it/265907

IPPICA: UN NUOVO INIZIO

Presentazione e proposte del Comitato Italia Viva Ippica Equitazione Milano

Porterà il suo saluto Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in commissione agricoltura alla Camera dei deputati e promotrice di un progetto di legge volto a sostenere il settore dell’ippicoltura, che ha recentemente avviato il suo iter parlamentare.

L’iniziativa è organizzata a Milano via Cappuccio, 5 sabato 17 ottobre dal Comitato Italia Viva Ippica Equitazione con il supporto del blog Chavalier.net

Grazie all’intervento della ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, gli ippodromi hanno potuto finalmente riaprire i battenti consentendo l’ingresso al pubblico dopo i mesi di lockdown.

Questo é un segnale importante ad un comparto, che purtroppo viene da diversi anni di crisi e politiche sbagliate. L’ippica italiana deve essere rilanciata, valorizzando l’intera filiera dell’allevamento e della gestione del cavallo, e dello sport equestre eccellenza del made in italy con cavalli da corsa e sportivi riconosciuti in tutto il mondo.

Un settore che negli Stati Uniti vale circa 4 miliardi di dollari e in Europa non meno di 3. Che in Italia ha subito un pregiudizio culturale che ne ha impedito lo sviluppo economico, culturale, e agricolo, e che conta ancora 100.000 addetti.

Un comparto quindi dalle grandi potenzialità che oggi soffre inefficienze nei pagamenti a proprietari e allevatori, mancanza di adeguati strumenti di promozione, con una fiscalità da riformare, in cui le corse devono tornare alle glorie del passato e ai livelli delle principali corse internazionali.

Argomenti del convegno.

-Defiscalizzazione sul modello americano | Eugenio Colombo (rinomato broker in Usa per acquisto e vendita cavalli da corsa) e Giovanni Martinelli (commercialista)

-Contributi all’allevamento comunitari

-Pagamento premi sul modello francese con rimessa diretta sui c/c dei premi a 10 gg dall’avvenuto evento

-Ristrutturazione del calendario sul modello ante 1970

-Riutilizzo del cavallo da corsa in ambito equestre

-Il modello inglese

-Il trotto elemento vivo dell’ippica italiana

-Pubblicità e promozione

-Il ritorno del Gran Premio di Merano e del Gran Premio Lotteria a lotterie nazionali con una nuova lotteria riservata al CSIO di Piazza di Siena

-TV Ippica: deve pagare il concessionario o è il concessionario che deve pagare lo Stato sul modello del calcio? Per una nuova convenzione che preveda la trasmissione oltre che dello spettacolo ippico, anche di quello equestre, in particolare dei concorsi ippici, in cui sono presenti sponsor di alto livello per portare nuove risorse economiche al settore che in una prossimo futuro sia capace di sostituire in parte l’intervento economico dello Stato.

Hanno garantito la loro  partecipazione Marco Di Paola, presidente della Fise nazionale, e Vittorio Orlandi presidente della Fise Lombarda.

Interverrà con un video messaggio l’on. Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva in commissione agricoltura alla Camera dei deputati e prima firmataria della proposta di legge in materia di ippicoltura attualmente in discussione in parlamento.

Il responsabile del Comitato di Italia Viva

Claudio Gobbi

Milano 20 settembre 2020

Un nuovo inizio: Mercoledì in Consiglio dei ministri il provvedimento del passaggio dell’ippica al CONI. E torneremo grandi!

Claudio Gobbi

Mercoledì’ 16 verrà portato in CdM il decreto della riforma dello sport con novità anche per l’ippica gestita non più dal MIPAAF ma dal Ministero dello Sport/CONI.

Il convegno proposto da IV a Milano che forse verrà anticipato ai primi di ottobre invece che il 17 dello stesso mese, diventa il primo momento di confronto in cui si discuterà della riforma che sarà attuata entro l’anno.

Il provvedimento è già stato condiviso da Da Spatafora

Il momento è storico, con questa riforma si bloccano anni di incertezze. Ci auguriamo che il provvedimento possa essere un nuovo inizio per tutto il settore e che nn intervengano le solite forze, ottuse e interessate a che rimanga tuto uguale a ora. Il decadimento e la distruzione del settore, perpetrata dai soliti noti, di cui il Gp Milano portato a 2000 metri, è solo l’ultimo esempio dello scempio

Ippica: il si del Presidente della Fise e del Coni alla gestione del settore.

Intervista a Marco Di Paola sul possibile passaggio dello spettacolo ippico al Coni

Claudio Gobbi

Ippica: la crisi che attanaglia ormai da un lustro il settore, potrebbe essere finalmente risolta da questo governo, dopo che ministri al Mipaaf inconcludenti come Martina, o altri con tutta la buona volontà come Centinaio, hanno fallito nell’impresa.

Un primo segnale di disponibilità e soprattutto di attenzione al settore, lo aveva dato la ministra Bellanova intervenendo sul Presidente del Consiglio per la riapertura degli ippodromi che ha permesso la ripresa di un mondo che ha dato i natali a Federico Tesio, il mago del galoppo, e ai capostipiti internazionali Nearco e Ribot. Oggi avvilito da mancati pagamenti agli operatori, una fiscalizzazione opprimente che non permette l’ingresso nel settore di nuovi proprietari, e una promozione ormai nulla, dovuta anche alla scomparsa delle lotterie nazionali di Agnano e di Merano che hanno ridotto l’ippica italiana a fanalino di coda dell’ippica europea con buona pace di una pletora di associazioni che hanno fatto tutto il male possibile a questo mondo.

Su questo impianto l’attuale inquilina del Mipaaf, sta lavorando a soluzioni definitive. Sono sostanzialmente in cantiere due opportunità: Lo scorporo del settore dove la parte allevamento rimane gestita dal Mipaaf, mentre la parte corse passerebbe al Coni in quanto viene considerato sport al pari delle discipline sportive di salto ostacoli, dressage, completo di equitazione. L’altra opzione sul tappeto e che viene studiata al ministero, sarebbe quella della ricostruzione di un organismo ippico del tutto simile al vecchio Unire, una opzione che nel passato è già risultata di difficile attuazione con l’incapacità delle varie categorie che compongono l’ippica di trovare punti d’incontro per la gestione.

Su questo tema Chavalier.net ha interpellato uno dei diretti interessati, il presidente della Fise, (Federazione italiana sport equestri), Marco Di Paola.

<La destinazione dello spettacolo ippico al Coni è uno dei progetti allo studio del ministero per risolvere una volta per tutte il problema del decadimento del settore, ormai non più rinviabile. Sicuramente il passaggio allo sport porterà un grande vantaggio in termini mediatici, e soprattutto dei vantaggi fiscali  di cui godono le federazioni sportive. Un altro dei vantaggi sono i valori di cui è portatore lo sport, e le regole ferree che lo governano a cui dovrà sottoporsi anche l’ippica (leggi doping, ndr). Comunque – prosegue Di Paola – nella famiglia dello sport, del Coni, c’è posto anche per l’ippica. In questo scenario, tra chi propende per il passaggio al Coni e chi opta per un nuovo contenitore in cui inserire l’ippica, una voce autorevole è quella dello stesso presidente del Coni, Malagò, che è per portare lo spettacolo ippico sotto l’egida dello sport>.

Akhal Tekè🐎una razza antica celebrata anche da Alessandro Magno (video)

Fu celebrata da Alessandro Magno. Le fattrici di purosangue arabo venivano presentate agli stalloni di questa razza per la bellezza di questi cavallo. O sovietici ne tentarono l’estinzione per favorire la meccanizzazione agricola. Ma fallirono. È probabilmente il Progenitore del Puro sangue inglese come dimostrano i libri genealogici del PSI. Un video in italiano ci racconta, storia, origini e impiego.

Ci sono 400 milioni da prendere a favore degli imprenditori agricoli e zootecnici

Da un post di Matteo Renzi l’intervento di Teresa Bellanova a favore dell’imprenditoria agricola. Affrettarsi!

La Ministra userà 400 milioni di € non per fare operazioni spot o contributi a pioggia al settore ma per promuovere la decontribuzione. Gli imprenditori interessati al provvedimento, insomma, non pagheranno i contributi per il 2020 e questo agevolerà la possibilità di mantenere i posti di lavoro. Perché serve la decontribuzione, non la cassa integrazione. Con la decontribuzione si dà una mano vera a salvare i posti di lavoro e si dà un sollievo vero alle aziende. La scelta che ha fatto Bellanova dovrebbe essere fatta anche da tutti gli altri. E del resto – come scrivo ne “La Mossa del Cavallo” – la decontribuzione è stata la colonna del JobsAct. Ed è la misura più urgente per aiutare quelle imprese che vogliono rimettersi in marcia. Grazie Teresa. E speriamo che altri colleghi ministri ti copino: le buone idee sono patrimonio di tutti.

Keeneland: ecco un report sugli yearling pagati più di 1 milione di dollari.

Una classifica interessante per capire cosa significano nel mondo queste aste.

Il record appartiene a Seattle Dancer, un figlio di Nijnsky pagato 13.1 milioni di dollari pagati da Sangster e soci che batterono Sheikh Mohammed.

Ma lo sa la ministra Bellanova che l’ippidromo di Merano sta per chiuderea causa del Mipaaf?

La denuncia di messa in mora di Giovanni Martone. (Video-intervista Martone)

https://www.rainews.it/tgr/bolzano/video/2020/06/blz-crisi-ippodromo-merano-chiusura-f2730137-c00f-4986-8be1-ec67f587f711.html?wt_mc=2.www.mail.tgrtaabz_ContentItem-f2730137-c00f-4986-8be1-ec67f587f711.&wt

Grande intervento per la riapertura degli ippodromi, la ministra è chiamata a intervenire per il più internazionale degli ippodromi italiani, Merano. Perdite per il mancato rinnovo della convenzione nn ne consentirebbero il proseguimento dell’attività di questo che è l’unico ippodromo che ha resistito alla grave crisi del settore indotta da un ministero come il Mipaaf costituito da personale incompetente.

A Schiavolin quel che è di Schiavolin.

Riportiamo il comunicato stampa di #Snaitech in merito al rinvio del Concorso ippico di luglio All’Ippodromo di San Siro

MILANO SAN SIRO JUMPING CUP’. RINVIATA ALL’ESTATE 2021

Sono da sempre molto scettico e spesso contrario alle scelte di #Snaitech e del suo ad dottor #Schiavolin che in questi anni nn sono stati in grado di valorizzare il grande patrimonio architettonico e sportivo voluto dalla grande borghesia milanese. Questo nn mi esime dal riconoscere l’importanza dell’iniziativa di luglio in cui si proponeva la realizzazione di un concorso ippico internazionale nell’area Dell ippodromo che ho personalmente da anni proposto anche in occasione di #MilanoHorseShow del 2012. È stato un peccato che a causa del CORONAVIRUS nn si sia potuta realizzare.

L’emergenza Covid-19 allinea lo show internazionale di Salto Ostacoli, in programma negli impianti ippici di Milano San Siro dal 2 al 5 luglio 2020, all’agenda degli eventi sportivi rinviati in tutto il mondo per il coronavirus. Snaitech, organizzatrice del concorso di equitazione, rinnova l’impegno per l’estate 2021.

Milano, 28 aprile 2020 – La gravissima situazione determinata dall’emergenza  Covid-19 nel nostro Paese – e in particolare, purtroppo, nella regione lombarda  –  e le conseguenti, necessarie misure per il contenimento del contagio decise e applicate dal governo e dai Paesi europei, hanno portato ad un fisiologico stop delle diverse competizioni sportive, con la conseguente cancellazione dai calendari internazionali di decine di eventi.

Snaitech, organizzatore unico della «Milano San Siro Jumping Cup» Csi 3*/1*  lo show internazionale di Salto Ostacoli in programma negli impianti ippici di Milano San Siro dal 2 al 5 luglio 2020 – ha dovuto prendere una decisione dolorosa quanto inevitabile, rimandando l’appuntamento con la grande equitazione all’estate 2021. E lo ha fatto allineandosi responsabilmente alle necessità del momento nella città di Milano. Il comitato organizzatore ha già comunicato alle istituzioni sportive di riferimento, nazionali e internazionali l’inevitabile decisione di rinunciare all’evento.

L’impegno di Snaitech nel colmare il vuoto storico della città di Milano nell’ambito dei grandi circuiti dell’equitazione resta comunque intatto. E, anzi, nonostante il rinvio alla prossima estate, la squadra Snaitech lavorerà ancor più duramente per dare vita ad un evento che dovrà essere –  questo è l’augurio –  testimone e testimonianza della rinascita della quotidianità, dello sport e di quei valori universalmente riconosciuti alla città.  Resta intatta l’ambizione  di guadagnare un posto di rilievo nei grandi appuntamenti dell’equitazione internazionale, consci di quanto sia importante l’evento sportivo nell’ottica della condivisione sociale. A maggior ragione dopo essere stati al centro di accadimenti così drammatici.

L’ad di Snaitech Fabio Schiavolin ha confermato questo impegno per l’estate del 2021, in data da definire seguendo il calendario dei grandi eventi internazionali: «Quando abbiamo presentato la ‘Milano San Siro Jumping Cup lo scorso novembre, l’abbiamo definita una ‘Grande avventura equestre’, nell’augurio di regalare alla città di Milano un evento che potesse essere punto di riferimento dell’equitazione ma anche dell’intrattenimento e della socializzazione. Ora – prosegue Schiavolin – siamo costretti a spostare il nostro sogno di sport un po’ più in là e, certamente, rinnoviamo l’impegno di fare qualcosa per la città e con la città già la prossima estate, anche se in questo momento testa e cuore sono rivolti a tutti coloro che a causa di questo flagello stanno soffrendo qui a Milano, in Italia e nel resto del mondo. Speriamo di tornare presto alla vita così come la conosciamo».

Ludovica Badini, la Totó, nn c’è più.

Lettera di Claudio Gobbi a Totó

Cara Totó ci hai dunque lasciato alla fine di questo tuo percorso di vita. Mancherai a tutti noi. Mi marcheranno le partite a burraco in quella tua casa nel bosco, quasi quella di un personaggio delle fiabe.

Ho vivissimi i ricordi di quelle visite. Dei tuoi rimproveri di cui nn ricordo più i perché. Ma che mi facevano molta simpatia.

Come del racconto dei tuoi tempi passati. Quelli di una borghesia milanese vivace in cui tu eri totalmente immersa. E di cui tu eri protagonista. Ti abbiamo amato tutti indistintamente fino all’ultimo.

Come poi nn ritornare a quelle feste che davi, alle tue cene. Eri lontana dai luoghi dell’ippica, da San Siro, ma presente, personaggio invisibile eppure così vicino a tutta la gente di cavalli.

Troppo facile dire che ora raggiungerai i tue due figlioli. Si dice sempre così, nn é vero? Ma é davvero così un abbraccio enorme, mio e, credo di interpretare un sentire comune, anche da tutti gli ippici e da coloro che ti hanno voluto bene.

Liberoquotidiano: il racconto della vacanza (a cavallo) più bella.

Maia Bassa-ippodromo di Merano-1970. Uno studente dagli scarsi profitti, si racconta all’insegna di uno sconfinato amore per i cavalli e le corse.

Di Claudio Gobbi

Il Testo completo e nell’immagine il racconto apparso su liberoquotidiano di oggi domenica 23 febbraio 2020. Sono passati cinquant’anni da quell’agosto del 1970

LA VACANZA PIU’ BELLA DELLA MAI VITA: a MERANO A CAVALLO

Vi racconto una storia. È quella della vacanza più bella della mia vita. L’ho vissuta grazie a mia mamma, la Valeria, quasi per caso sul cammino che da quando avevo vent’anni ho percorso con i cavalli fino a questi, quasi, settanta. E naturalmente c’è un altro protagonista, un cavallo, di cui poi vi dirò.

Cominciò a tutto in una camera d’ospedale. Forse il San Carlo di Milano. Ma non ne sono certo. Mia mamma era ricoverata per un intervento. Accanto al suo letto di degenza c’era un’altra donna, un po’ grossa se ricordo. Era la moglie di uno dei maggiori fantini d’ostacoli del tempo (siamo nel 1970). Si chiamava Nello Coccia, plurivincitore di Gran premo Merano. Uno che i cavalli in lavoro alla mattina li teneva di forza con due braccia muscolose grosse così.

Grazie ai buoni uffici di questa signora venni segnalato e mi presero per il corso entleman in ostacoli (fantini dilettanti) che ogni anno si teneva a Merano. Mica una robetta così! Ma un impegno pesante e fatto di sacrificio.

Credo arrivai alla stazioncina meranese di Maia Bassa che pareva uscita da un vecchio film, dopo aver cambiato a Bolzano. In tasca avevo un piccolo gruzzolo, mi pare 150 mila lire che dovevano bastarmi, anzi me ne dovevano avanzare, per tutto quel mese di agosto del 1970, avevo i fatidici vent’anni. Facevo lo studente all’istituto tecnico Carlo Cattaneo di Milano, con scarsi profitti. Ero entusiasta e un poco timoroso. Mi ero portato tutto il completo: stivali anche se erano da equitazione e non da corsa, i miei pantaloni di fustagno marroni (fantastici), una frusta che proveniva direttamente dal sellaio Pariani, quello storico di via Capecelatro dove per lustrarmi gli occhi e annusare quel buon odore di cuoio, ogni tanto facevo delle capatine.

Del mio abbigliamento, diciamo da civile, ricordo solo un impermeabile blu, e un paio di scarpe. Erano delle Barrow bordeaux. Il particolare mi è rimasto impresso perché furono notate, tant’è che mi chiesero se fossero originali: certo che lo erano! Avevano, come si usava allora, la punta bombata ed erano l’ultima moda ed io ho sempre avuto un debole per le scarpe e per l’ultima moda.

Di quel gruppo di una dozzina di allievi, eravamo in tre, diciamo fuori dal coro. Io, figlio di un pompiere neppure ufficiale, Andrea Donati, un ebreo e come tale sempre ai margini non si sa se per sua volontà o per volontà altrui (ma credo per volontà altrui), e Giorgio Bergamaschi, che già allora si faceva notare per indipendenza e una sana stravaganza da dandy, che ha mantenuto nel tempo. Tutti e tre diversi, non omologabili. A fronte di un gruppo che comprendeva nobili e alto borghesi tra cui Annibale Brivio Sforza, i due Bossi, di cui uno sarebbe poi entrato nella squadra olimpica di completo, Claudio Belgrano, il povero Claudio Belgrano, scomparso appena cinquantenne. Marco Rocca, non un nome qualsiasi ma il rampollo di una illustre famiglia milanese che ho davanti agli occhi quando arrivò a Borgo Andreina (il centro di allenamento di cavalli da corsa) dove si teneva il corso) direttamente da Milano, sulla sua moto BmW, quella nera con il doppio sellino. Non ricordo se vi furono presentazioni tra gli allievi, tra gli allievi e l’istruttore.

Le scuderie dei cavalli della scuola stavano all’estremo limite di Borgo Amdreina, così chiamato in onore della prima vincitrice del Derby Italiano di Galoppo di fine Ottocento. A ognuno di noi venne destinato un allievo groom (uomo di scuderia). Il mio si chiamava Nicchirì che poi sarebbe diventato fantino ma le cui tracce si sono perse. Non ricordo i momenti delle presentazioni. Neppure l’assegnazione dei cavalli. Sono sicuro che il mio era un sauro perché l’ho negli occhi per un episodio sugli ostacoli in cui mi scaraventò più volte a terra rifiutando di portarmi al di la della siepe. Non ricordo neppure la presentazione del responsabile del corso, tuttavia lo ricordo bene il colonnello Pianella, un signore alto, magro dai modi affabili ma fermi. Ma non era lui che sovra  intendeva il corso, ma un maresciallo avanti con l’età, pingue con un bel faccione tutto pantaloni e stivali militari. Borgo Andreina era il centro in cui erano e sono acquartierati i cavalli in palazzine dove sotto ci stavano i box e sopra gli alloggi dei i groom, e dove fummo sistemati noi ragazzi.

Stavo in una camera a due letti. Che dividevo con un allievo indicato da Alessandro Argenton, uno dei mostri sacri del mondo Gentlemen in Ostacoli. Di cognome faceva Calabrò. Di me ricordo quell’impermeabile blu con cui svelto entravo in mensa per la colazione del mattino. E un particolare: gli uomini di scuderia e i fantini mi chiamavano, anzi, ci chiamavano, “signorino”, che è poi il maschile di signorina, evidentemente. Mai avrei pensato di essere appellato in quel modo  io che allora ero di sinistra, una scelta che avrei nel tempo rivisto radicalmente. Ma ripensandoci, devo dire che mi faceva piacere. 

Questa la giornata tipo. Sveglia alle 6.30, Colazione in mensa già vestiti per l’uscita a cavallo che il groom ci faceva trovare già sellato. Esercizio nel tondino adescante ai box sotto lo sguardo vigile e attento del maresciallo (o era maggiore?). In fila poi attraversavamo tutto borgo Andreina, infilavamo il sottopassaggio che dalle scuderie portata al boschetto che stava proprio ai margini della pista da corsa e li eseguivamo esercizi di agilità e maneggevolezza del cavallo.

Poi tutti in fila indiana a galoppare sull’anello di sabbia che delimitava tutta la pista da corsa, Poi, tutti in scuderia. Fa sempre caldo in agosto a Merano. avevo fatto amicizia con i due fratelli Bossi, di cui uno sarebbe diventato olimpionico. L’altro era iscritto ad architettura a Venezia. Di entrambi ho poi perso le tracce. Ma il bello veniva appunto all’ora di pranzo. Fantastici attimi! La meta era il vicino Piccolo Hotel, che poi tanto piccolo non era ma molto, ma molto chic. E qui consumavamo una colazione superba di cui ricordo con infinita nostalgia quei deliziosi gamberetti in salsa rosa, che poi con i pacchetti di Malboro sarebbero stati una delle principali cause del mio dissesto finanziario e causa di una faccia nerissima di mia madre quando con il papà venne a Merano per vedermi correre.

Non ero consapevole del privilegio che mi era stato accordato, quello di essere in un mondo ricco di opportunità, di personaggi che potevano darmi una mano in tutti sensi ma ritenevo normale essere a Merano a frequentare il corso per Gentlemen Rider. Invece normale non era, appunto. Non mi rendevo conto di essere un privilegiato. Inoltre non capivo che il mondo del cavallo poteva essere il mio mondo per gli anni a venire. Fu uno dei tanti, purtroppo, treni persi. E ora di treni ne stanno passando pochi. 

Lui si chiamava Morozzo. Era un castrato baio di 13 anni. Mi fu dato in dotazione dopo che il sauro che mi era stato assegnato il giorno dopo del nostro arrivo, non andava d’accordo con il sottoscritto. Tanto che alle prime prove sugli ostacoli venniscaricato almeno un paio di volte. E Pianella decise di cambiarmelo. Lui mi è rimasto nel cuore per tutta questa mia vita in cui ho raggiunto i 69 anni. Era un bel baio, dalle giusta proporzioni, neppure troppo flemmatico, ma rispettoso degli ordini. Andavamo d’accordo. L’allora mia stupidità, (non è che adesso sia migliorato granché) mi impedì di proporre ai miei genitori il suo acquisto. Avrei dovuto sapere che era il cavallo della vita (almeno fino all’arrivo di Ole delle Paludi, la mia saura adorata che acquistai alla fine degli anni novanta). 

La coppia, Claudio vs Morozzo fece il suo debutto pochi giorni prima della fine del corso, una domenica di luglio. In una giornata di pioggia. Agognavo quel debutto, nelle settimane precedenti ammiravo con tanta invidia e tristezza i miei compagni che già saltavano fossi e arginelli, siepi e muretti in costa. Ero escluso, il colonnello non mi riteneva pronto. Ma poi finalmente ecco che quella domenica li io e Morozzo scendemmo in pista. Lui bellissimo, ed io con i miei stivali da equitazione, i miei pantaloni di fustagno marroni, il maglione blu con maniche grigie (o viceversa, non ricordo più tanto bene) che era in dotazione a tutti gli allievi. Il casco nuovo di pacca lo avevo acquistato dal Pariani come anche la frusta, tutta roba che conservo ancora gelosamente. Scendevo dunque a galoppare su quel manto erboso che aveva visto le gesta di cavalli celebri tra cui Tenerani, il padre di ribot, e fantini famosi. 

I preliminari non li ricordo affatto. Non l’insellaggio, non il tondino, non là vestizione, non l’andata in pista alla partenza. Talvolta invece rivivo nel sogno quei momenti. Ricordo solo che mi feci prestare gli occhialetti da corsa ad Annibale (Annibale Brivio Sforza). Che poi gettai prima della partenza perché non mi ci trovavo. Ma ho vivissimo il momento in cui lo starter diede il via. Rimasi attardato, Gli altri erano già oltre la prima siepe proprio davanti al via di quei 2500 metri, una distanza ridotta proprio per favorire noi allievi gentlemen, rispetto a quella tradizionale dei 3000. Io preso dalla frenesia cominciai dunque solo allora a galoppare su quell’erba paradiso di saltatori e fantini. Saltai la prima siepe che mi pareva gigantesca. Poi continuai a saltare e saltare e saltare. Ho negli occhi due momenti della corsa. Quando dopo il muro in cresta vidi a terra inginocchiato con le mani sulla faccia Riccardo Menichetti, un ragazzo che ci sapeva fare a cavallo alla grande e che era caduto poco prima del mio passaggio, e quello della siepe in curva che immette sulla dirittura d’arrivo.

Pasqualino Mazzoni, uno che di cavalli ci ha sempre capito e di cui ho perso traccia, mi aveva detto che Morozzo a quella siepe avrebbe scartato a destra, come faceva del resto sempre e sarei stato squalificato. Ero deciso a non permetterglielo. Quando ci arrivai, portai la frusta a destra, la tenni ben frema sulla sua spalla, il cavallo capì che non scherzavo e passò l’ostacolo. 

La dirittura di Maia non è tanto lunga. Passai indenne l’ultima siepe. Lontano vedevo due cavalli che battagliavano per la vittoria. Dovevano essere quelli di Calabrò e del più piccolo dei Turner. A prevalere con disappunto del secondo fu Calabrò. Io inaspettatamente ero il terzo al traguardo. Nelle corse per allievi gentlemen non c’erano scommesse, ma in caso contrario avrei pagato una cifra.

Il rientro all’insellaggio che a Merano sta accanto alla palazzina del peso riservata ai proprietari e ai fantini, mi vedeva con le braccia alzate, trionfante per quel terzo posto, con il cavallo condotto a mano del mio fido groom Nicchirì. E mio papà, il Renato ad accogliermi. Non stava più nella gioia, era talmente emozionato che non era riuscito a mettere a fuoco la cinepresa che si era portato da Milano per filmare la corsa. Di cui è rimasto un solo fotogramma sbiadito.

Quella corsa, quel momento, oggi credo fu una delle poche gioie che diedi al mio papà. Che lo rese fiero di me. Poi sono divenuto un purtroppo un comunista, poi sono stato male per lunghi anni, fino al giorno in cui un altro cavallo, anzi, una cavalla, a Chantilly, mi rese ancora felice, Si chiamava ReineDidon. Ma questa è un altra storia. 

Ora la scuola per allievi Gentlemen non esiste più, finita nel calderone delle cose belle di questo Paese distrutte da personaggi che i cavalli non sanno neppure più cosa sono. Merano. Il suo ippodromo è rimasto, oggi sotto la guida di Giovanni Martone, che lo ha valorizzato a livello internazionale.

Torna il polo a Cortina. Novità: si gioca in notturna.

 

Redazione

Tutti i dettagli di Italia Polo Challenge – Cortina 2020 verranno illustrati alla stampa venerdì 21 febbraio nel corso di un incontro che si terrà presso la Sala Consiliare del Comune di Cortina d’Ampezzo (ore 11:30).

Saranno presenti il sindaco Gianpietro Ghedina, il vice sindaco Luigi Alverà, Simone Perillo Segretario Generale della FISE, Alessandro Giachetti, Responsabile Dipartimento Polo FISE, Patricio Rattagan di Italia Polo Challenge e alcuni giocatori.

L’organizzazione dell’evento – un match di polo su neve che si disputerà sabato 22 febbraio al Campo Sportivo Fiames – è in moto a ritmo serrato.

La partita si disputerà sotto la luce dei riflettori (inizio ore 18.00) e questo è già  must nel mondo internazionale del polo: mai sino ad oggi si è giocato sulla neve in notturna.

A Fiames è già da giorni iniziato il lavoro preparatorio del fondo innevato, curato dalla Snow Stadium con i gatti delle nevi messi a disposizione dall’amministrazione comunale di Cortina d’Ampezzo.

La partita si giocherà all’interno del campo di atletica dove la preparazione garantirà condizioni ottimali per lo svolgimento del gioco e la sicurezza di giocatori e cavalli.

Una particolare accoglienza sarà riservata a questi ultimi che verranno ospitati a Socol, nella vaccheria modello di Ronche di proprietà delle Regole d’Ampezzo, al cui interno verrà istallata una vera  e propria scuderia prefabbricata.

Stay tuned!

WWW.ITALIAPOLOCHALLENGE.IT/CORTINA-2020

Il calendario eventi della Società Milanese Cacce a Cavallo 2020.

Redazione

Il Purosangue animale da esperimento. L’edizione originale del 1956

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Claudio Gobbi

E’ stato un regalo di un amico per la mia malattia. Il testo come potete vedere, ha subito l’usura del tempo. Ingiallito, con le pagine ovviamente rovinate, ma con intatto il valore di un testo unico. Testimonianza scientifica e al tempo stesso reperto di valore inestimabile, vera e propria “Bibbia del Purosangue”, scritta con arguzia, proprietà di linguaggio e innovativi teorie, da colui che è stato quello che ha rivoluzionato il mondo del Purosangue.

Federico Tesio – Il Purosangue animale da esperimento – Edizioni Hoepli – Pagine 261 + 14 della prefazione. Finito di stampare nel mese di marzo del 1956 dalle industrie grafiche italiane <Stucchi -Milano via Marcona, 50

A cura e con prefazione del dottor Leopoldo Pagliano. 36 figure in nero e a colori. 36 tavole fuori testo

 

Da un disastro all’altro.

Dopo la distruzione della pista da corsa da parte del prevedibilissimo parassita, ecco i concerti fianco a fianco con le scuderie. Ma nn ci facciamo mancare nulla. Un certo stoppini, vuole anticipare il Gp Milano in modo che diventi una corsa di preparazione nn si sa a che cosa, e il posticipo delle Oaks a settembre.

ASTA 1-Tutte le foto dell’asta Anact di puledri trottatori del 27 settembre all’ippodromo la Maura a cui è intervenuta l’onorevole di Italia Viva, Maria Chiara Gadda.