Nella foto l’arrivo del 135o Derby italiano di galoppo
La corsa è già di Gr2, si disputa sulla distanza dei 2200 metri. Il montepremi è di quelli bassini, bassini. In più si disputa in un ippodromo pieno di debiti che fa fatica a pagare il personale, malgrado sovvenzioni e via dicendo. . Eppure c’è ancora chi lo chiama Derby.
Non solo, viene disertato per ovvie ragioni da esteri di peso. Quest’anno, l’unico coraggioso nn era riuscito a vincere una listed in Inghilterra. Da noi è arrivato quarto.
Nn solo. Ma primo e secondo sono due cavalli dei Botti. Niente da dire su questi bravi professionisti. Ma nn si può certo andare avanti così con un ippica chr schiera su cinque partenti, cinque soggetti allenati da un solo allenatore.
Anni e anni fa quando già si facevano vive le prime avvisaglie di una crisi ippica pesante, come poi è stato lo scrivente annunciava a un amico che sarebbe bastato gettare sulle corse un quantitativo importante di cavalli per fare man bassa del monte premi.
Così è stato, i Botti hanno capito che così facendo avevano la possibilità di operare in quasi regime di monopolio. Grazie a numerosi sacrifici oggi raccolgono i frutti.
Valore del cavallo, circa 700.000 €
Ripeto, nulla da eccepire. Se nn che il sistema corse italiano nn esiste praticamente più. Delle colpe abbiamo in parte già detto. Ci ritorneremo per un analisi piu generale relativa agli ippodromi.
One comment