Il “piano” saluta Merano con belle corse e il debutto dei purosangue arabi sulla pista di Maia.

Nelle foto le tribune gremite dell’ippodromo e una veduta della pista

di  Giorgio Bergamaschi

Merano celebra con un cross l’ultima carica di cavalleria della Storia, con un sorriso grato a Pio Bruni, che ha appena spento le 100 candeline  

Merano – L’ippica che ammalia e diverte in riva al Passirio non finisce mai di stupire, di attirare nuove attenzioni e di raccogliere consensi. Programmi divertenti, soggetti di buona caratura, specialità differenziate. Così che proprio in virtù di tanta varietà d’offerta, a fine convegno da Maia si torna a casa (o in albergo) accaldati, ma mai stanchi, soddisfatti, mai appesantiti…

È l’antica magìa che si rinnova: Merano e il suo ippodromo non conoscono l’insensibilità, l’avarizia, l’apartheid di un settore che altrove spesso arricciava il naso. Oggi il naso lo si può arricciare anche quassù, ma solo per rispondere all’espressione di occhi gioiosi, con cui l’olfatto fa pendant perché riconosce i profumi veri e buoni: anzi, le essenze di pregio. E Merano, scusate l’insistenza, ha sempre profumato di buono: perfino quando la politica ingombrante vi piazzava uomini-tampone, presidenti pro forma… Ma bisogna comprendere. E perdonare: come sanno fare i grandi di cuore. Perché in questo “Anno I° ”della Maia liberata finalmente vediamo un’Amministrazione comunale sensibile, Assessori che contribuiscono e non ingombrano; e poi una Provincia che, al pari del Comune, “crede in Maia” ed “in Maia investe”. Un esempio su tutti?

Osservate il traguardo, che possiamo ridefinire anche così: “Punto d’arrivo di un trend provinciale”, ma anche “sintesi di una promozione turistica che si fa bandiera internazionale”. E questo, scusate se è poco, inorgoglisce tutti, perché significa che una fascia sempre più larga di operatori, appassionati, sportivi e amanti del bello stanno tornando in quest’oasi straordinaria, in quest’ippodromo-giardino che sta alla sua città–giardino come la bellezza alpina sta a questa conca di insuperabile attrazione.

A Maia s’affacciano i cavalli arabi: una prémière da non perdere

E veniamo alla giornata di domenica che, guarda caso, sciorina altre novità… annunciate un paio di mesi fa. Certo, ma ora tradotte in realtà anzi in cartellone domenicale. Calcheranno la pista di Maia i purosangue arabi, quelli che (anche per manifestazioni legate al trekking) lo Sceicco #MohamedbinRashidAlMaktoum (già, proprio quello di #Godolphin) sta portando nel mondo, avendo realizzato in casa (Dubai) strutture ippiche divenute “cattedrali” dell’ippica, autentiche oasi con tanto di programmi sontuosi e corse tra le più ricche al mondo. Tutto era iniziato circa tre lustri or sono nella terra di San Francesco, con “Nakeel Umbria”, e quest’anno un’importante tappa è andata in scena in Toscana, con la Gazzetta dello Sport che pareva tornata ai fasti d’un tempo, quando Gianoli &C gestivano ampi spazi quotidiani dedicati agli sport equestri ed all’ippica in generale, mentre ora quotidianamente se ne intravede (male) solo un… francobollo.

Prima di entrare nel dettaglio delle corse, alcune precisazioni: il purosangue inglese deriva da tre stalloni base, di cui due arabi ed un berbero. “Il cavallo del deserto” ha inciso profondamente nel far “voltare pagina ai canoni d’estetica”. Perché prima il cavallo “bello per eccellenza” era soprattutto il Kladruber (grigio o nero), dal profilo montonino: in tedesco, Rahmkopf. Poi, ecco il cavallo arabo, la sua forte incidenza negli incroci ricavati con fattrici (anche galiziane) continentali fino a dare al nuovo modello estetico (il purosangue inglese) le caratteristiche provenienti dall’arabo; fronte larga, orecchie corte e diritte, giunture in proporzione ovvero brevi, groppa corta e dritta, raramente insellata. Ricordiamo che quest’inverno, durante una vacanza in Dubai, #GiovanniMartone e sua figlia Clara hanno allacciato i primi rapporti con quel mondo, per portare anche a Maia le corse per arabi già presentate in Sardegna ed in Toscana, così come a Roma e Milano.

Per questa prémière ci affidiamo allo chaperon dell’informazione di Merano Galoppo, che in una nota annuncia Manou Taouy e Alwaadi, una coppia di bella espressione agonistica dai pedigree selezionatissimi e atleti di buon livello che si pongono in evidenza in una… come ama definirla #Manigrasso, “gerarchia non ancora definita”. Da questi due soggetti dai nomi che evocano i grandi cavalieri del deserto, eccoci a quelli ben più occidentali, quale Luppolo Bosana. Nell’evento sistemato in coda al convegno, ecco farsi luce Burkan al Khaledia ma anche Djebel de la Roque, quindi Kakswan e Rammas al Khaledia, che battono colori polacchi.

Ed ora, le corse usuali nel teatro di Maia. Partiamo da una poule per siepisti (3 anni, ovviamente), con belle lame che ambiscono al Premio Bi-Elle, acronimo che sintetizza la “griffe” di Luca Bruschi, il professionista che ha ereditato (e meritato) di vestire fantini e cavalieri dopo l’uscita di scena della mitica signora Pellegrini, nel cui atelier milanese era quotidiano il viavai di proprietari e allenatori che sceglievano nylon e sete per le loro giubbe di scuderia.

Si continua con gli ostacoli, mixati con splendide volate in piano

Nella poule “premiata” da Luca Bruschi s’attende la coppia Leonardo da Vinci – Mensch, già a segno entrambi sul traguardo di Maia. Ancora dolorante Raf Romano, rivedremo in sella i due attori della domenica trionfale di Raf: Kousek e Pastouszka Contraltari alla coppia di Romano un ex transalpino, Andoins (pure lui “prelevato” alla corte di Macaire) ed il cèko King Heart, specialista di bella espressione, che dovrà vedersela anche con il crescente Forman e i soprattutto la coppia di Favero.

Come detto sopra, si ricorda anche la presenza di Savoia Cavalleria a Merano, dal 1957 (dopo aver lasciato la caserma di via Vincenzo Monti, a Milano), sino agli anni Novanta (poi spostata a Grosseto in un modo che ancora ferisce il cuore). Tutti in pista domenica, anche per sostenere la passione feroce del “centenario” #PioBruni: il quale sarà sicuramente nella sua bella casa meneghina, ma certo gradirà sapere che tutti lo ricorderemo con affetto per quanto ha dato all’ippica sia per quanto ha fatto al timone dell’ippica, sia per quanto espresso dai suoi campioni della Razza di Vedano, magnificata non solo in ostacoli ma anche in piano da quel Veio che aveva subìto uno scambio di passaporto, e che #GianfrancoDettori aveva tanto meravigliosamente montato negli anni ’70 nei gran premi per gli stayer. E allora, applaudiamo questi crossisti che “caricheranno” all’insegna della memoria. Perché questo cross ricorda proprio l’ultima carica di cavalleria della storia, operata eroicamente dal Savoia nella campagna di Russia. In questo Premio Carica di #Isbunschenskij spiccano Le Mulleau e Kitano; c’è anche Tequila Tango che si sta facendo le ossa nella specialità e tra gli altri Lost Monarch e Monte Pelmo, con l’interessante Ermetico impegnato a “non” farsi leggere più di tanto, per poter piazzare il colpaccio a sorpresa.

Dulcis in fundo, l’ultimo accenno alle volate dei professionisti del piano

Le cravaches del piano salutano il pubblico che da fine luglio alla terza settimana d’agosto li accoglie per applaudirli nelle loro brillanti e rapinose “invenzioni in sella”: uomini che vibrano assieme al cavallo in un’esplosione di nervi, muscoli e istinti che ne ha fatto “relatori simbiotici” del cavallo. Il saluto è con i baby impegnati in un nursery, il Premio Ribot, che per l’altisonanza del nome dovrà diventare Criterium di Merano ma che domenica sarà solo una condizionata per maiden sui 1500 (le partite migliori, quelle più pingui, sono già state giocate: vedasi la dormelliana Lamaire): l’augurio ad ognuno dei contendenti è proprio quello di lasciare Merano, per avviarsi ad una carriera ricca di altrettante (16) vittorie, conseguite da Ribot: così da concludere da imbattuto, con il fregio di un doppio centro nell’Arco di Trionfo, come seppe fare il figlio di #Tenerani e Romanella sia a 3 che a 4 anni. E poi, al primo anno da razzatore, fare le consegne al figlio Molvedo, cresciuto sui prati della #RazzaTicino di casa Verga e anche lui primattore del Grand Prix de l’#ArcdeTriomphe.

In questo Premio #Ribot la premiata ditta Botti (training firmato da Alduino), lancia Armageddon e Soul Hunter, già più smaliziato. Poi, ecco Vabobos ma anche Mike of Jape con il team Migheli che ci prova con Tempus Ingannadu.

Sui 1600 del Premio Quellenhof – Luxury Resort Passaier, Yellowgreen e Cool Climate tenteranno il colpo gobbo, per fermare il lancio di Stundaiu, ma anche Ralli e l’alterno Southpark cercheranno l’inserimento nella lotta per la vittoria, nel vivo del rush a traguardo.

 

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Nella foto Pio Bruni, nella sua casa di via Cenaia dove il 12 agosto ha compiuto 100 anni. E’ l’ultimo sopravvissuto della celebre e ultima carica della cavalleria, quella di Savoia a #Isbunschenskij a cui è intitolato il cross di questa giornata di corse.

 

 

Il meeting di ferragosto. Merano galoppa e salta tra la folla di successo in successo.

di Giorgio Bergamaschi

All’oro del sole Maia ha risposto con il rosa, tra belle signore e cavalle bellicose, in un convegno bellamente al femminile. Sun Macia sigla l’EBF, e solo la “Fährhoferin” Conscious cerca l’aggancio Nell’Alpi un’amazzone dolce e terribile gabba i fantini e fa esplodere il suo Mychoon   Raf Romano accusa contrattura, è comunque successo per i Troger in siepi mentre sullo steeple la risposta di Casa Aichner è secca, tassativa e perentoria

Ferragosto rovente. Ma non di fuoco, nel senso del sole cocente. Caldo, sì, ma non insopportabile. Il primo, grande appuntamento di Maia è stato fin dall’avvio piacevole, scorrevole, rinfrescante: lo spirito. Che s’è giovato tantissimo delle note caratteristiche del contorno tirolese, di panorami incantati e incantevoli. E di tante donne belle ed eleganti su e giù per il parterre, al tondino, sulle tribune stipate (unica nota stonata, qualche… signore in bermuda, calzante l’infradito: orrendi!). Ma Voi, girate pure qua e là, da sud a nord, gli ippodromi della penisola, e ben difficilmente troverete convegni affollati come qui, a Maia, crocevia divertito e divertente di internazionalità fra turisti, protagonisti a quattro zampe oppure a due gambe. Quassù, le frequentazioni meranesi sono sempre internazionali e splendide. Appunto come lo è il genere femminile, che sempre ci travolge per bellezza, fascino, aura… Non per nulla “Qualcuno” ha reso tutto – o quasi – maschio e femmina . E Ferragosto non ha solo mostrato “la bellezza al femminile”, ma anche “i valori, la tenacia, la capacità”: sempre al femminile. Soprattutto in pista!

Puntuale lezione delle germaniche, con Sol Macia che fila in avanti e semina Conscious

Al centro del convegno c’era la listed intestata all’EBF, con buona rappresentanza tedesca (ha dato forfait solo la portacolori di Dietrich von Bőtticher) e le nostre con la Botti targata Rencati a sventolare il… verde di una giustificata speranza. È andata secondo il nostro pronostico, solo a posizioni invertite. Già, ancora una volta Conscious ha perso la partenza, mentre in sella a Son Macia “Il Sottile”, Fabio Branca, ha assunto l’iniziativa fin dalla sgabbiata, ha compiuto un breve elastico, quindi ha raccolto la femmina di Suborics e l’ha fatta galoppare in mano, pur trattandosi di una corsa di testa. L’inganno perpetrato ha sortito effetto, perché ben presto Dario Vargiu in sella a Sladina s’è accorto della falsa andatura imposta dalla leader, ma – imprigionato nelle maglie del gruppo – non ha deciso subito di prendere iniziativa andando a scandirsi lui il tempo migliore per la terza delle nostre Oaks manovrando per altre linee (interne od esterne…), ed ha lasciato fare, attendendo che si giungesse in retta d’arrivo.

Martin Seidl finalmente iniziava ad avere sotto la sella la Conscious capace di sfoderare classe e azione, ma appena dritta Sun Macia rispondendo a Branca che s’era fatto impercettibilmente sfilare le redini dalle dita allungava, e allungava, e allungava ancora per poi essere ripresa in mano poco dopo l’intersezione delle piste, così potendo rifiatare mentre Conscious – unica del drappello – inseguiva tenace però già anticipando un primo spunto. Ai 200 finali la bella ospite, rifiatato a dovere, appena pungolata da Branca ripartiva manco avesse ancora un bottone supplementare del turbo… che, inserito, faceva il vuoto con Conscious unica a saper tenere botta… Sì, ma a rispettosa distanza. E l’EBF terminava in promenade. Dietro Sun Macia e la portacolori di Jacobs, terza era Miss England, per un terzetto targato “De”.

“È una buona femmina, davvero molto buona “, commentava nel dopocorsa Fabio Branca, “che ha praticamente ripetuto il refrain che lei preferisce: prendere posizione immediatamente, viaggiare sul morso senza strafare, poi appena in retta – con occhi e cuore già sul traguardo – iniziare una oprogressione alternata ad elastici come punte di speed: è capace di farne anche tre, in splendida successione. Insomma, ho fatto il gentleman, in questa listed: perché mi sono proprio divertito!”.

Martin Seidl, dal canto suo, ha detto che “contro la vincitrice non c’era nulla da fare: è stata la migliore del campo e ci ha dominato con una classe che, sul terreno pesante, fa di lei un soggetto che può militare anche in Gr. I senza complessi. Conscious è stata un po’ lenta nelle fasi iniziali, in retta ha piazzato una buona progressione e mi è piaciuta, ma… Ma son Macia era imbattibile”. Sladina ha pagato pegno per non essersi liberata dalle maglie del gruppo, finendo dietro l’altra tedesca, quella meno titolata, Miss England, capace di arginare dietro di sé il resto di una compagnia incapace di arrembare sulle prime.

Il Premio delle Alpi pone sul trono una bella svizzera, Claudia Wendel

Ed eccoci al Premio delle Alpi, l’Handicap principale che promette – e sempre mantiene – un volatone mozzafiato sul miglio, in cui spesso agguerrite cravaches debbono mettersi il cuore in pace e rendere omaggio all’avversario di turno. Ma questa volta, tra i dieci contendenti in sella, tutti rigorosamente… “maschi”, s’è inserita una graziosa amazzone svizzera, Claudia Wendel, in sella al Mychoon di famiglia (lo allena il suo compagno, Jürg Langmeyer, bravissimo cavaliere e sagace preparatore.

Ebbene, in sella a questo “torello a lei ubbidiente come un… “mycho”, l’amazzone svizzera (ormai meranese d’adozione) in retta s’è districata fra le maglie del gruppo tenendo caricato a molla il suo morello che, dopo l’intersezione delle piste, ha sfoggiato un mezzo allungo, per poi esplodere nelle battute conclusive una fucilata che ha lasciato di sale gli avversari, tra i quali So You Zen arrivava appena alla sella di Mychoon, con Matey terzo per un collo, mentre ad oltre due lunghezze concludeva Trump’s Magic, il più scarico dei Gasparini ed anche il più vitale ed abile, a scrollarsi di dosso gli avversari, al momento di tentare l’arrembaggio ai primi.

Il pomeriggio iniziato con l’impegno degli amatori sui 1900 in pista piccola, e l’entusiasmo del pubblico subito esprimeva tifo acceso, incoraggiando il rush di bella fattura messo in campo da Davide Migliore in sella a Titanic Blond, fermo nel respingere il tentativo d’aggancio operato da Dream Spirit, che si lasciava in scia Mc Enro e Oak Bluffs.

Nessuna scossa particolare, se non la gioia in tutti, per dipiù allo stato puro, fino al quarto evento quando nel cross Raf Romano, dopo il secondo posto in sella ad Opaleo incapace di reagire al ritorno di All About Cossio, in retta non ha produceva accelerazione alcuna e s’adeguava in scia al vincitore che, sino in curva, aveva faticato a mettere in campo l’azione giusta, per raggiungere e demarrare Opaleo.

Subito dopo, Raf Romano a cavalli già in pista doveva abbandonare la sella di Live Your Life per una dolorosa contrattura dorso-lombare, così il favorito era affidato al giovane Pollioni. Al via della siepi dei 4 anni, Solar Walker compagno del Live da umile gregario se ne andava in avanti, seguito da Sternkranz ben tenuto d’occhio da Live Your Life lungo tutto il percorso…. Ma, usciti dalla seconda diagonale, il “gregario” proseguiva obbediente: di fronte effettuando un paio di allunghi per poi tornare ligio alla mano di Jiri Kousek; poi, quando il “capitano” rompeva gli indugi per accampare i suoi diritti di “numero 1”, Solar Walker già in curva… accusava improvvisa sordità e allungava, e allungava … rendendosi imprendibile al famiglio inseguitore. Doppietta sul traguardo per Christian Troger e Raf Romano, dunque, ma a ruoli invertiti, col primattore annunciato in ruolo di valletto. Al terzo posto Aeneas, quindi Sternkranz che aveva sempre mediato le parti, lungo il percorso, facendo da “ufficiale di collegamento” tra l’avanguardia e le retrovie: infine premiato dalla quarta moneta.

Nello steeple intestato a Crème Anglais, applaudita rinascita di Quick Davier, vincitore a 4 anni del Vanoni (Macaire il suo mèntore di allora) con tripudio ovvio del team, espanso per tutto il parterre e su per le tribune. È sempre molto bello poter applaudire un soggetto che si era perso di vista, ed ora riammirarlo in spolvero assoluto. Èstato un doppio d’entusiasmo per Troger e la sua équipe, in una corsa che aveva predetto… Martinstar, e invece ha rilanciato il Quick affidato a Dominik Pastuszka. Nulla da fareb per la torma d’avversari. Dalla piegata conclusiva, con lancio avviato all’arginello di curva, l’ex francese è esploso in bellezza e potenza, lasciando gli avversari a distacchi industriali, con il solo Morning Star impegnato a cercare forze e orgoglio residui, per guardare la lontano la fuga del prim’attore.

Sulle siepi del Sittnerhof, però, un po’ di dolce anche per i Troger, che grazie a Capivari e Treizor du Pilori imponevano con indiscussa autorità l’alt aglai avversari. Terzo Thaini, davanti a Chateudemailmaison.

S’archivia così un meraviglioso Ferragosto, e già si guarda alla prossima domenica, che dell’Assunta è splendente e interessante coda.

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Tutte le foto del meeting di Ferragosto

Il campione argentino Roman Russo per #BobBaffert.

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Qui sopra Roman Rosso (Roman Ruler vs Rose City da City West) in azione. Nel riquadro in alto la genealogia molto interessante in cui compare il campione Fusachi Pegasus

Redazione

L’allenatore top Bob Baffert riceverà un nuovo cavallo nella sua scuderia, un soggetto top di Gr1. Provenie dal Sud America e e non ha mai corso negli Stati Uniti. Si tratta di Roman Rosso, un argentino con più vittorie nel Gruppo 1 nel continente sud americano

Il cavallo è un 4 anni da Roman Ruler. A marzo ha vinto la sua terza corsa consecutiva di alto livello: il Gran Premio Latinoamericano sponsorizzato da Longines, una corsa disputata dopo un altra vittoria 10 giorni prima. Ha anche terminato il 2017 con la vittoria nel Gruppo 1 Nacional, una corsa di 2400 metri conducendo il gate-to-wire.

Il cavallo è ora di proprietà di Zaur Bifov, Roman Rosso iniziò originariamente a lavorare a Los Alamitos prima di trasferirsi a Del Mar da Baffert. 

“Si sta allenando bene. Sta diventando sempre più forte “, ha detto Baffert martedì al telefono. “È un bel cavallo. Vuole spesso allungare, ma lo stiamo lavorando come si deve. Si sta lentamente acclimatando. Non è un vero tipo di cavallo veloce, speriamo di dargli maggiore sprint”.

Tra le bellezze di Merano e le corse di Maia, per un Ferragosto da favola.

Veduta aerea di Merano (Fotopress Arigossi)

Nella foto veduta dall’altro dell’ippodromo di Maia

 

di Giorgio Bergamaschi

Un cartellone variegato e divertente: tra le lusinghe del parterre con offerte eno-gastronomiche, in pista appuntamenti in piano, siepi, steeple ma anche in cross: attrazioni per tutti i gusti a Maia, l’unica pista italiana che sintetizza tutta l’ippica nell’arco di un convegno internazionale

Merano – La scommessa è una ricerca scientifica del vincitore. Quante volte, sulle piste, vediamo un soggetto che ruba l’occhio e ci diciamo: “Questo è un soggetto vincente”. In base al nostro sapere, alla nostra capacità di valutazione, di analisi, vinciamo. Oppure perdiamo. Contenti, perché il nostro non è stato un gioco, un azzardo, ma una scelta fatta in base alla nostra conoscenza. Ecco, dunque, la ragione che ci spinge ad una veloce analisi di questo evento meraviglioso che va in scena il giorno dell’Assunta, al secolo… Ferragosto. Siamo all’EBF Terme di Merano, “corsa faro” del calendario meranese da piano, che ci induce da tempo immemore a reclamare per la città, per il suo ippodromo, per il suo calendario e per la vivacità che il luogo sempre esprime, il rango di Gr. 3. E, per la valletta stagionale, il “Gran Premio” dei puledri di 2 anni, la soglia di “listed”: così si potrà arrivare a fare di Merano la Deauville ai piedi delle Alpi, oppure la… “risposta italiana” a Baden Baden. E le tre “ex sorelle” torneranno a guardarsi legittimamente negli occhi.

Maia oggi propone un cartellone stupendo tra piano e ostacoli mixato molto bene

Sappiamo che alcuni storceranno il naso, ma tant’è. Abbiamo le nostre convinzioni, apprezziamo certi metodi, abbiamo nel cuore la serietà e la capacità di certe realtà. Ed allora, sul traguardo di questa corsa che raccoglie femmine di 3 anni ed oltre, ci affidiamo alla portacolori di Casa Jacobs, Conscious (3), per un’attrazione non certo fatale ma ragionata. Chi ha vinto le Oaks italiane? E come s’è districata nelle Henkel Rennen-Preis der Diana, ovvero le German Oaks questa Sand Zabeel allenata da Andreas Wőhler? Ha vinto a Milano, ha fatto acqua al Grafenberg di Düsseldorf. La giovane figlia di Maxios non è un soggetto molto duttile, è un po’ legnosa in partenza e s’è scrollata di dosso l’etichetta di maiden soltanto all’ultima uscita, montata con delicatezza da una jockette. E prima? Prima, s’è resa autrice di un risultato sul quale poggiamo la nostra fiducia. Correva il 29 aprile e la cavalla – cresciuta a 70 km da Johannesburg nel favoloso Maine Chance Farm di Casa Jacobs – dopo la sgabbiata ha fatto lavorare Adrie De Vries non volendo saperne di stendersi e di prendere posizione; dopo 30 metri, in avanti hanno accelerato e Conscious ha iniziato a stendersi, assieme alle ultime ma sfoggiando un’azione sempre più seducente, col passare dei metri.

Affrontata e superata la curva finale dopo la salita, la morella di Jacobs ha preso una corsia esterna bevendosi la retta in saliscendi, per finire con azione molto piacevole a ridosso (mezza lunghezza scarsa), inpegnandola, di una certa Well Timed, poi vincitrice per dispersione delle German Oaks ed ora in procinto di battere la rotta di Longchamp, per il Vermeille. La prepara Mark Klug, uomo gentile e determinato, trainer capace e… defilato: un uomo di successo e questo ve l’abbiamo già raccontato. Nelle rimanenti corse, Conscious ha sempre dimostrato di essere da corsa. Qui, a Maia, dalla sua ha l’andatura assicurata, una retta lunga 600 metri in cui presentarsi ben calda per piazzare il suo allungo progressivo e il cambio di rapporto finale. Di certo, correrà meglio a Maia che non sulle piste di casa.

Poi, con una carriera e le sensazioni accumulate in sella, siamo istintivamente portati a vedere nell’allieva di Andy Suborics, Son Macia (11), di cui sappiamo (e sapete) tutto: è soggetto di qualità, “Subi” ama montarla personalmente e la dice prontissima: ma anche l’ultima tranche di carriera Oltrereno l’ha impegnata non poco, e forse l’impegno meranese viene troppo presto, per lei. Ma ha grinta e la monta Fabio Branca, un “Sottile”: e dall’andatura che ci sarà (contrariamente ai “trasferimenti” fino in retta come usa fare in Francia…) saprà come nasconderla, per metterla in corsa solo a metà retta, da dove poi sparare la sua fucilata.

E tanto bene può fare la portacolori di Luciano Salice, Sladina (10), che dopo il secondo posto in condizionata ha centrato la sua maiden replicando ai primi di maggio in condizionata, sempre a Milano, per poi conquistare l’Incisa arrivando quindi alle Oaks, terza di Sand Zabeel, seguendo ad oltre due lunghe Flower Party. La nipote di Machiavellian ha riposato, la vigilia a Merano il caldo è stato ventilato da una brezza leggera ed anche il Ferragosto dovrebbe essere tale, da non disturbarne i meccanismi emotivi.

Passando al Premio delle Alpi, l’Handicap principale di bella riuscita – variegato nelle possibilità e dunque aperto e sicuramente spettacolare -, ecco che anche qui troviamo 11 soggetti al via, Sun Devil (3) con peso non proibitivo in assoluto vanta qualità e mezzi per imporre i valori della sua New Age, anche in considerazione che riceve dal compagno di training Dulciboy (1) , top weight con 62,5 kg, un vantaggio di 3 chili. More solito, salito da Pisa come ogni anno, non manca Marco Gasparini con la voglia di dare un gran Ceffone (8) alla compagnia, ed anche all’indisponenza del suo più attrezzato accompagnatore, lo scaricoTrump Magic (11). A metà strada del tabellone individuiamo infine il Vitabile So You Zen (6), soggetto fresco capace di mirabilie al momento di sparare la sua fucilata nel rush che chiude questa retta veloce, anzi in discesa.

Maia è teatro spettacolare: c’è il piano, ma è soprattutto La Scala del jumping-set

Qualche attenzione ora per gli ostacoli, che già parlano di grandi eventi in prospettiva. Lo steeple intestato a Creme Anglaise è una listed che ricorda Gilberto Giottoli, i 3800 metri dicono di un impegno potabile e giusto, per portarsi avanti di condizione. Alla caccia dei 10.000 euro scarsi, si presentano in 7 fra cui un poker di Vana.Che affida al figlio Jozeph jr. Martinstar (4), con le stimmate scavate nel vittorioso impegno del Grande Steeple di Milano, per ripartire da qui e prepararsi gradualmente verso il big event di fine settembre. Per il quale Sepp Aichner deve solo scegliere chi lo accompagnerà della frotta dei suoi 60 saltatori. Incontra Monsieur Bachir (5) litigioso con l’oxer nell’Assi, al punto da preferire lo chute, piuttosto che dimostrare adattatività… Un anno (quasi) dopo, con più saggezza, si può pensare che una maggiore duttilità gli conferirà crescenti soddisfazioni. A pararne la bordata eventuale, ci penserà un altro Aichner – perfino assonante col campione meneghino -: Morning Star, affidato al sagace Kousek, probabilmente uno dei fantini più adatti per trasformare in steepler convinto questo siepista d’elezione.

Subito dopo lo steeple, al settimo evento del convegno, il Premio Sittnerhof in siepi raccoglie 7 speciaslisti capeggiati da Capivari (1)che si presenta col fido Treizor du Pilori (7), ai quali Raf Romano cercherà di fare sgambettto tattico con Chateaudemalmaison 82), e Favero con Relco Sudovest (4) che alterna siepi e steeple con nonchalance. E seguiremo con simpatia l’irlandese Santos, che ha battagliato a Pardubice facendo un po’ di cassetta nella suggestiva ed architettonicamente raffinata Karlovy Vary (Karlsbad), verosimilmente l’unica città della Cekia dove i russi sono accettati, in virtù del loro portafoglio. Ma la simpatia (o meglio, l’idiosincrasia) resta quella del passato (“Noi con San Venceslao, voi col vostro materialismo ideologico”)…

Tra le 8 corse in programma per questo festoso Ferragosto, non solo un cross in cui Opaleo (4) viene testato da All About Cossio (1), ma sarà soprattutto opposto ai Vana Secret Sinner (5) e Star Maker (6). Resta da dire di una buona condizionata in siepi posta al quarto evento, riservata ai 4 anni. Tra gli 8 al via, il magnifico Live Your Life (4) beniamino di Maia e pupillo di Christian Troger, che lo vizia con gli occhi di nascosto da Romano… Timeli Arrival (8) è il Favero di punta, e siccome non è giusto parlare di Greg Wroblewski solo se scende in pista Santo Cerro, diciamo che qui il trainer polacco schiera Kools Brother (3), decoroso tedesco da Soldier Hollow che ha bazzicato le piste di Francia in piano ed ora debutta in questa siepi per fare un salto importante, e non solo di specialità: suo padre dà soggetti di buon temperamento, tutti (o quasi) lottatori e, dote di fondo, un buon quoziente di intelligenza. Che per un corridore, ed un futuro siepista in particolare, non è poca cosa.

Ed ora, cari Lettori appassionati di cavalli e corse, Buon divertimento a Maia e “Felice Merano a tutti”.

 

 

 

 

 

 

Merano: sarà la capitale della Mitteleuropa ippica.

Nelle foto da sx Il dr. Andreas Jacobs e la signora Natalie. Il dr. Andreas Jacobs con Lomitas, padre di Danedream, la miglior femmina tedesca di sempre.

Con un salto nel futuro Maia torna all’antico: Merano guida l’Italia. Alla riunione i più bei nomi dell’ippica tedesca tra cui Dietrich von Boetticher (Gestüt Ammerland) e Andreas Jacobs (Stiftung Gestüt Fährhof).

Il ruolo della pista meranese dev’essere di valenza “diplomatica” in termini di “promozione e spettacolo”: come ai suoi albori, 80 anni fa. Merano va eletta Borsa Valori dell’ippica” internazionale che reclama un punto d’incontro di tradizione mitteleuropea per richiamare gli stranieri. 

di Giorgio Bergamaschi

Merano – Se, di questi tempi, in opposizione alla desertificazione degli ippodromi italiani apprezziamo che Maia, in piena controtendenza, richiama pubblico folto ed entusiasta anche nelle giornate di minima, qualcosa dovrà pur significare. Vi siete mai chiesti perché Maia è nata una seconda volta, dopo essere stata attiva fin dalla prima metà dell’800? Bisogna sapere che a Maia l’Imperatrice Sissi aveva premiato il baron von Ludwigsdorf, vincitore della prima edizione dello Steeple Chase Internazionale nel tardo ‘800; e quando dopo la Grande Guerra – nel 1933 – era stato assassinato il Canceliere austriaco Dolfuβ, Hitler aveva ammassato alcune divisioni Oltrebrennero, vietando tassativamente l’esportazione di valuta pregiata.

Per questa provincia era cominciato un calvario fatto di anemia turistica, la grande risorsa dell’Alto Adige che ha da sempre in Merano la sua “perla”. Per uscire dall’impasse, uomini capaci e lungimiranti, essendo necessario in Italia un ippodromo votato agli ostacoli ma non volendo impegnare troppe risorse in un momento storicamente pericoloso, proprio a Merano – da sempre legata al cavallo sportivo – veniva individuata la sede per realizzare un magnifico ippodromo da ostacoli e una “lotteria”, per garantire il suo sostentamento: ed il Gran Premio Merano aveva una dotazione di un milione di lire, quando il Derby Reale disponeva di 400.000 lire di montepremi. Ed era il successo, l’apoteosi di uno sport! Fin dalla prima edizione. E Merano veniva ad affiancarsi a pieno titolo con Deauville e Baden Baden, condividendo con loro la vocazione termale, il punto d’incontro dell’ippica elitaria ed anche il profilo ludico, con operativo il più bel casinò del mondo, il Kurhaus progettato dall’architetto viennese Ohmann.

Spazi verdi, cavalli e bella gente

Chi ne ha la passione, la curiosità ed il piacere, se fruga negli annali dell’Azienda autonoma di Soggiorno e Cura (seconda al mondo, dopo quella di Karklsbad, in Cekia) ed in quelli della società di gestione, che credo ancora attenda la restituzione di materiali – libri, quadri e raccolte di riviste – sottratti in un momento disgraziato per Maia e per i meranesi, può farsi un’idea di quale incredibile crocevia di celebrità e di turismo elitario sia stata Merano per lunghissimi decenni. Ed oggi, soprattutto oggi!, reclama questa sua leadership che, anche a livello capitolino, fino agli anni Ottanta la vedeva come “ago della bilancia” nella difficile gestione ippico-politica tra Milano e Roma.

In questa settimana si spargono i primi allori stagionali. Ed è un’occasione unica, perché questa rinnovata attenzione tedesca verso la “città-giardino” trovi voci importanti per allargare il profilo di Merano e di Maia attraverso straordinari personaggi quali Dietrich von Boetticher (Gestüt Ammerland) e Andreas Jacobs (Stiftung Gestüt Fährhof), due cattedrali nel mondo economico-finanziario non solo continentale. Una loro parola può fare di Merano una sorta di angolo vacanziero da privilegiare e di pista d’elezione di cui profittare, anche in prospettiva Baden Baden. Non è poca cosa. È un ritorno all’antico, quando le grandi scuderie europee dalla Côte Fleury (Deauville) si spostavano a Baden Baden, per poi fare rotta su Merano… Dove ad esempio Noel Pelat (grande trainer francese) in casa sua era chiamato “le merannées”.

Oggi più che mai, riteniamo che Giovanni Martone abbia imboccato non la strada giusta, ma l’autostrada migliore fra tutte, per arrivare a destinazione: fare di Merano “La Mecca” dell’ippica italiana come #BadenBaden lo è per la Germania; e, al contempo, strutturare questo “smeraldo” preziosissimo con un calendario adeguato, affinché Maia possa trasformare Merano nella “#Deauville italiana”. Sapete tutti, vero, cosa ha fatto per Deauville la contessa di Ornano, sindaca della città balneare attorniata dalle grandi griffe che sponsorizzano già con la loro presenza sia #LaToque (piano) che #Clairfontaine (ostacoli)? Lì nei loro favolosi punti vendita si muovono realtà planetarie quali #Vuitton, #Cartier, #SaintLaurent, #Dior; come a Baden Baden Betty Barclay e dintorni…

A Merano, a Maia, non manca nulla se non le giuste attenzioni e la fierezza di appartenenza per compiere “la svolta”: tornare alla tradizione migliore, per saltare nel futuro attraverso lo Stargate dell’intelligenza e della passione.

Nelle foto Vedute di Merano

 

Approda a Maia #MarkKlug, l’ultimo “grido” tedesco in tema di training.

Markus Klug
Nelle foto in alto un soggetto della Gestüt Ammerland e uno scorcio dell’allevamento. Qui sopra MarkKlug

di Giorgio Bergamaschi

A Ferragosto scende da Heumar a Merano #MarkKlug, Il professionista di #BadenBaden che da bimbo andava in bicicletta ad #Iffezheim per applaudire #Acatenango e #Lirung, eroi di Walter Jacobs (Stiftung Gestüt Fährhof), e mercoledì sarà qui per muovere all’assalto dell’EBF – Terme di Merano con Conscious, una 3 anni di Casa Jacobs da Maxios, che a Düsseldorf ha s’è trovata la strada del successo sbarrata solo da Well Timed, che l’ha respinta di mezza lunghezza. Well Timed è la vincitrice delle German Oaks, appartiene al baron von Ullmann ed è volata solitaria sul traguardo del Grafenberg nelle recenti German Oaks per rientrare nel #PrixVermeille, prima di battere la presumibile rotta dell’#ArcdeTriomphe. Tanta premessa era dovuta, perché se questa Conscius le è arrivata alla sella, qualcosa deve pur valere nel quartier generale di Klug. Sì, quella della portacolori del #GestütFährhof è una buona presenza, ed anche la monta del giovane Seidl (indisponibile Adrie De Vries) la dice lunga sulla gestione e sulle scelte di Klug, che “circoscrive sempre tutto all’interno del “regno di Heumar” e che presumibilmente sarà a Merano con il caporazza Frank Dorff (già qui per le ferie di luglio).

#MarkKlug è il trainer dei 3 Derby in 5 anni, ha vinto le #GermanOaks con Well Timed che andrà al #PrixVermeille, presenta una 3 anni interessante ed in crescita

Conscious è una puledra un po’ particolare, magari un filo legnosa nella fase d’avvio, ma con il passare dei metri la sua azione si fa davvero facoltosa. È una Maxios, un erede dell’immenso Monsun, nata in quella meravigliosa oasi sudafricana della Maine Chance Farm, succursale del Fährhof nell’altro emisfero. Ha per madre l’irlandese Champaka, una Caerleon solida che nasce da Fleur Royale, da Mill Reef e Sweet Mimosa. Insomma, come albero è tanta roba di certo. A due anni questa Conscious ha corso giusto per svegliarsi, all’attivo solo un quinto e due secondi in prove EBF).

Quest’anno, al rientro è stata seconda a Düsseldorf in campo di 10 partenti arrendendosi come detto solo alla magnifica Well Timed, poi alla penultima comparsa pubblica è stata terza sui 2200 della Neue Bult (Hannover), nel memorial intestato ad un grande amico di Merano e del “Merano”: ricordate Göddert Sybrecht, il veterinario venuto a Maia con il suo “suo” Scaligero? Dopo quell’episodio, il primo luglio ad Hassloch finalmente Conscious ha vinto la sua corsa ed ora questa bella morella punta dritto su Maia. Dove incontrerà un’opposizione non facile, data in primis da Bernsteinkette, una portacolori del Gestüt Ammerland (che scende a Maia per la prima volta), aulica formazione germanica (ha sede tra le Alpi e Monaco, e s’affaccia sullo Starnberger See): l’Ammerland, tradotto ijn termini di… traguardi, significa Britannia (German Oaks), Luigi (Derby), Boreal (Derby e Coronation Cup), Borgia (la più forte femmina tedesca prima di Danedream), Hurricane Run che ha spaziato nelle King George and Queen Elisabeth Stakes, nel Derby irlandese ed a Longchamp nell’Arc de Triomphe, e da ultimi quel Lope de Vega a segno nel Derby francese 2010 e pure la plurilaureata Golden Lylac (Prix de Diane-French Oaks), tanto per citare gli acuti più celebrati della formazione rosso-verde.

Oltre al #GestütAmmerland a Maia anche una Jacobs del Fährhof

Perché questa premessa per due soggetti che poi potrebbero anche non lasciare il segno sul traguardo di Maia? Perché per la prima volta Merano apre la porta a questi due colossi del turf, in un’azione di promozione davvero importante. Del resto, oltre a magnati mondiali quali il dr. Andreas Jacobs – che significa Suchard e Nestlé, Barry Callebaut, Cafè Jacobs, Toblerone, Adecco e molto altro ancora – il fattore fondamentale è dato dall’attenzione che la Germania del turf dedica a Merano ed alle sue corse. A Maia ci saranno turfisti che creano la leggenda, e che per curare un cavallo nevrotizzato facevano venire dagli Usa nientemeno che “Monty Robert’s, l’uomo che sussurra ai cavalli”, come raccontato in un video – best seller postato settimane fa in Pro Maia.

Perché non è tutto qui. Ricorderete Wolfi Figge, ora è il turno del giovane Michael che a Riem ha preso le redini in mano e spedisce una coppia d’inviate in casa nostra: Lovelette e Miss England. Ma ci sarà anche il Viennese… Già, l’elegante fantino austriaco da decenni in Germania, Andreas Suborics, “Subi” per gli amici, ora ha messo su qualche chilo e fa il trainer: lancia su maia l’opa di Son Macia, lo scorso anno seconda al Weidenpescher Park di Colonia nel Preis von Europa (Gr. I) e poi seconda in due Gr. III, il Prix de Flore a St. Cloude ed il Fille de L’Air a Toulouse, quest’anno muovendosi con estrema disinvoltura sulle piste francesi con decorosi piazzamenti, ai 1quali aggiunge il nostro d’onore nel nostro Mezzanotte, 3 lunghezze abbondanti in scia a Night Music, rendendole oltre due chili… Ma da seguire ci saranno anche le nostre Aventura ed Enrife, con Sadilla da non perdere di vista.

Ecco, queste sono solo le primissime impressioni sul Ferragosto di Maia… Da domani andremo a sviscerare protagonisti e chances, ma ora è bene rendersi conto che qui c’è un dito puntato in una direzione ben precisa: faticosa, certo, ma appagante! Per questo, sabato, nel presentare Merano e le sue corse abbiamo insistito su un punto: che il Programmatore nazionale salga in Alto Adige per rendersi conto che questa terra è il “salotto buono” dell’Italia, per chi scende da Nord, così come vale quale armoniosa e ricca “anticamera” dell’Europa, per chi sale da Sud.

A domani, dunque, con una disamina più approfondita della listed e addirittura una full immersion nel Premio delle Alpi. Buon Ferragosto a tutti: meglio, se vissuto a Merano.

Qui sotto il link del video della cavalla che ha vinto le Oaks tedesche e che andrà a fare il Vermeille.

https://www.german-racing.com/gr/renntage/rennen.php?id=1300327&d=20180429&s=R

 

#Godolphin con Best Solution trionfa nel clou della capitale tedesca. Suo il #LonginesGroßerPreisvonBerlin

Redazione

128° Longines Grosser Preis von Berlin Gr. I (A) 2.400 m175.000 € Terreno buono

Il Blue Godolphin del Dubai domina la tappa berlinese del German Racing Champions League solo due settimane dopo il successo del compagno Benbatl nel Großer Dallmayr-Preis di Monaco – Entrambi i successi sono stati firmati dal training di Saeed bin Suroor Best Solution (34:10) e Pat Cosgrave hanno dato spettacolo davanti a 10.200 spettatori paganti  – Il 4 anni dello Sceiccone ha piegato dopo viva lotta tre avversari, con il terzo del Derby, Royal Youmzain, leader per gran parte della corsa ma alla fine caduto sotto tre attacchi pressoché simultanei

Il 128. Longines Großer Preis von Berlin (175.000 Euro) è stata una corsa vera e spietata, animata a lungo dall’unico 3 anni del campo, Royal Youmzain, autore di prestazione maiuscola alla fine capitolato non per demerito ma per il cinismo tattico di tre attacchi susseguitisi senza che il figlio di Youmzain avesse il tempo di respirare a fondo né a cambiare azione…

Formidabile il rush dell’ospite del Godolphin Team, Best Solution, disinteressatosi della corsa fino in retta, per poi effettuare un allungo allucinante e piombare sull’allievo di Wőhler dopo che Dschingis Secret prima e Sound Check subito dopo avevano impegnato allo spasimo il leader, nelle battute finali attaccato senza pietà anche dall’inglese di turno che alla fine dello sparring prevaleva con sicurezza per un’incollatura su Sound Check mentre il leader s’adeguava a mezza lunghezza, in corda, relegando al quarto posto Dschingis Secret.

Il Film della corsa

Fino ad un buon tratto della retta d’arrivo, l’unico3 anni del gruppo, Royal Youmzain, è lanciato in avanti nell’insolito ruolo di pacemaker, pilotando la frotta di 7 aspiranti al Groβer Preis von Berlin. La cadenza è allegra, certo non vivacissima. Dietro l’alfiere di Wőhler segue Dschingis Secret, quindi Rapido davanti a Windstoß e poi ecco Sound Check, mentre Best Solution fin dall’avvio preferisce rintanarsi nelle retrovie, penultimo davanti al solo Khan.

Fino all’uscita della piegata conclusiva la tattica insospettata del portacolori di Jaber Abdullah sembra spiazzare gli avversari, anche quando in retta effettua un paio di elastici di bello spessore. La folta platea di Hoppegarten dapprima è incredula e ammutolita, poi esplode quando Dschingis Secret sferra il primo attacco, impegnando ma non raggiungendo il Royal, contro il quale si lancia poi lo Schiergen Sound Check autore di un attacco prolungato, mentre Pat Cosgrave che fin lì ha pilotato Best Solution in una rincorsa molto diluita, approfitta della defaillance psico-fisica del leader che ha reagito benissimo ai primi due attacchi molto ravvicinati, ma certo non è pronto per subìre una terza, implacabile fucilata: quella di Best Solution che insieme alla violenza della bordata produce il cambio di rapporto idoneo per… “appanciare” prima e poi agganciare Royal Youmzain, ingaggiando un testa a testa fin quasi sul palo, dove all’esterno si fionda di nuovo Sound Check con un ritorno velenoso nelle battute finali… Il Royal s’arrende ed è terzo a poco più di mezza lunghezza, mentre fra Best Solution e Sound Check c’è un’incollatura. Dietro l’eroico 3 anni, Dschingis Secret è quarto ad una lunghezza.

Il Godolphin Best Solution sul traguardo di Berlino precede Sound Check (a sx si vede la testa) e Royal Youmzain.jpg

Nella foto l’arrivo della corsa con in primo piano Best Solution

 Weltstar capeggia la classifica della German Champions League

Nella classifica generale della German Racing Champions League anche dopo il risultato di Berlino è sempre il Derbwinner Weltstar a capeggiaree la classifiica (20 punti) davanti ad Iquitos (10 punti), e alla stessa quota seguono Best Solution, Well Timed, Benbatl e Oriental Eagle.

Tra i fantini, Adrie de Vries guida (24 punti) die Spitze davanti ad Andrasch Starke (21 punti) e Eduardo Pedroza (18). Markus Klug capeggia tra i trainer con 47 punti, e si lascia alle spalle a pari merito Saeed bin Suroor eJean-Pierre Carvalho (entrambi a quota 20 punti).
Il Campionato tedesco tornerà di scena il 2 settembre con il Longines – Großer Preis von Baden (Gr. I, 250.000 €) .

Meeting di Ferragosto-Dorf Tyrol Day. Merano nel segno di Dormello.

 

 

CFOTOPRESSARIGOSSI2018-1174 (1)Testimoniare i valori di un luogo, per esaltare il “profilo del cuore”

Merano Galoppo magnifica le “perle” che circondano Maia ed attira migliaia di attenzioni sulla “perla meranese”. Ecco il risultato di questo”Meeting di Ferragosto” anticipato dal “Dorf Tyrol Day”, ouverture del convegno del 15 con altre “perle” il prossimo 19 agosto.


di Giorgio Bergamaschi

Finalmente, lasciate alle spalle le gestioni politiche, la passione e l’intraprendenza imprenditoriale riportano Maia sulla rotta che l’aveva fatta grande nella storia dell’ippica. E lancia un “trittico” di bello spessore, fatto di immagine, di vacanze, di “sole, grande cucina, escursioni in montagna e corse ippiche per tutti i gusti”: 12, 15 e 19 agosto, un trittico da sballo per amare sempre più le corse di Maia, la città di Merano, la “diversità” dell’Alto Adige da tutte le altre offerte turistiche.

Atto I°: DORF TYROL DAY

Siamo qui, ad applaudire una bella operazione di marketing che per anni avevamo caldeggiato ed ora, con le persone giuste al timone dell’ippica locale, ecco diventare realtà. Si tratta di una partnership interessante tra due realtà locali, un ippodromo ed il suo territorio, tra un produttore di spettacolo offerto dall’agricoltura sportiva (l’ippica vissuta con intraprendenza imprenditoriale da Gianni Martone & C:) ed un paese cresciuto molto bene nei decenni, sia grazie al “Sogno di un Principe” (l’illuminato Mainardo II, Conte di Venosta, di Tirolo, Principe dell’Impero e Duca di Carinzia…) sia in virtù di un’Azienda turistica che abbraccia l’occasione: e “assortisce i trofei” legati alle corse e “inserisce nelle diciture degli eventi griffes e loghi del paese” che sovrasta la conca di Merano.

Il contorno è assai ricco e variegato, dagli appuntamenti in barcaccia per il più classico drink fino alla prenotazione per una visita al meraviglioso centro di avi-fauna posto alle falde del castello omonimo, mentre il parterre sarà animato da figuranti che indossano abiti di foggia medievale per riecheggiare i fatti che avevano legato Tirolo a Stams e che domenica 19, a Castel Tirolo, daranno vita ad una “rappresentazione ambientata” di rara suggestione, sia musicale che enogastronomica ispirata all’epoca.

Le corse sempre più rapinose, sempre più rossocrociate all’insegna della Dormello in piano, così come del duopolio Aichner – Troger in siepi e sullo steeple

Spicca il Premio Vincenzo Pollio-Castel Tirolo con un sospiro ed un gesto spontaneo di stupore, manco fossimo dei bimbi… Già, perché qui si tratta della ricomparsa di Santo Cerro già applaudito a primavera ed ora in fase di ritorno, per prendere le misure alle classiche autunnali. Il Pollio non è più una poule per siepisti di 3 anni, nel tempo s’è trasformato in “assaggio” prelibato sullo steeple, sui cui volumi oltre all’allievo di Greg Wroblewsky s’affaccia l’ex francese Piton des Neiges che Oltralpe alla scuola di Macaire si scontrava con i suoi pari grado (i… buoni) ed ora passato al giallonero di Herr Aichner affronta subito (da buon… pitone delle nevi) Santo Cerro – di cui è superfluo dire – ma anche Notti Magiche dal bel profilo in siepi ed ora passato alla specialità più onerosa e calibrata. Si rivede anche Dusigrosz e ritenta Fighting Lips, espressione della scuola impressionante di Jozef Vana il primo, mentre il secondo ripropone il gialloblu di Jiri Charvat, imprenditore cèko con un passato anche di addetto d’affari del suo Governo.

Scendiamo un gradino… dallo steeple alle siepi, ed eccoci alla maiden per 3 anni intestata all’Hotel Johannis. Qui Leonardo da Vinci è annunciato ben lievitat,o così che ora punta al suo primo “hurrah” nella specialità, accompagnato dal fido Ventotene. E c’è Pelice, femmina interessante che non può essere esclusa da una sua ficcante intromissione nel risultato pieno… Absolute Belter deve far scivolare qualche velo e palesarsi nella sua vera foggia, ché i suoi fan sono ancora alla finestra, ma la primavera è ormai lontana e le promesse vanno mantenute.

Maia assieme a Tirolo ricorderà Scipione Martini, appassionato gentleman rider

Qui si ricorda un amico, un bravissimo medico padovano innamorato di Merano, dove saliva frequentemente con i suoi cavalli vestiti di giallo-marrone. Diciamo di Scipio Martini, “memoria” che s’abbina al Trofeo Hotel Sonnbichl, con Passer Fritz inteso a far valere la sua statura, incurante della tonnellata affibiatagli dalla perizia. George Rooke e Aperfectdaytofly sono una coppia bene armata, mentre Baklor e Giacas non staranno a guardare… Se serve una sorpresa (ma non troppo, alla fine), c’è Dress Drive e già nel nome c’è la sintesi onomatopeica dello… scasso annunciato!
Non è proprio una pletora, piuttosto una “chiamata” per ragazzi svegli la maiden intestata all’ Hotel Gnaid (adagiato in quella ammiccante discesa che, dal Lido di Tirolo, porta fino a Quarazze in una passeggiata tra castelli e vigneti di rara suggestione… Ecco, si sussurra Trivial Force già ammirato a Maia in occasione della sua prémière, poi il “deb” Worst Enemy ma attenzione a Moved. Certo, sappiamo che le femmine imparano più in fretta e per questo va seguita Zeja, mentre il tifo di noi che siamo cresciuti con il mito nel cuore e la passione per la pittura, ci spinge a chiamare un pronto uno-due di Dormello con questo Hertfield, da cui ci si deve attendere una pennellata di certo pregio.

Ed eccoci alla condizionata sul miglio e mezzo, il tradizionale Premio Bolzano che ora va a nozze, allacciandosi al Trofeo Hotel Erika . Qui si si ripresenta il campione uscente, il cèko Bonys, che non fa misteri e punta dritto al bis, confortato anche dalle voci lasciate trapelare dal suo mèntore, Haris. L’opposizione è capeggiata da Pretendingma anche Hessoesse che ha frequentato buone compagnie potrà dire la sua. Come vorrà fare Burggraf mentre Quebec sarà anche un’alternativa estrema, ma in questa compagnia ha tutte le prerogative per cercare lo sgancio in zona traguardo.

Eccoci ora al Città di Merano-Trofeo Raiffeisenkasse Tirol. Senza guardare alla fascia alta dei pesi, stazioniamo al centro (non solo per… diplomazia…) e soffermiamoci su Helegant Man, preferibile – con cinico distacco – a Blu Navy Seal sempreché Biedermann dalla facoltà della sua… dotazione lasci spazio agli avversari. In realtà attendiamo la fucilata di Biedermann con Red Velvet in alternativa. Né possiamo dimenticare Capo San Martino che, così scarico, potrebbe essere più letale di una tarantola.
Dulcis in fundo della disamina, eccoci ad un’altra maiden, l’Associazione Turistica Tirolo, e qui il rebus s’ingarbuglia. Tassilo è l’ Incolinx suadente, Desire to Fire irrinunciabile, Terlano dal nome complice vorrà inserirsi perché… territoriale a questa latitudine. E c’è un inviato dalla Germania, Virginias Princess che rappresenta il training di Karoly Kerekes. Mentre Natoire ci fa sognare un goccio di Guidalberto o Le Difese, perché il “rosso-Dormello” quest’anno è tinta, forma e… uvaggio di pregio immenso.

Australia: #CoxPlate (Gr. I), 2040 metri, #AidanO’Brian ne ha iscritti 14.

 

 

Nelle foto da dx Aidan O’Brien. Poets Word piega Crystal Ocean in foto, per il completo trionfo da record, di Sir Michael Stoute. Winx,Superfemmina d’Australia 24 Successi a seguire.

di Giorgio Bergamaschi

Martedì scorso si sono chiuse le iscrizioni al Cox Plate (Gr, I) sui 2040 metri, uno dei maggiori appuntamenti del turf australiano che il 27 ottobre manderà in scena il prestigioso appuntamento all’ippodromo di Moonee Valley .
La corsa dotata di 5 milioni di dollari vede in grande assetto la “superfemmina” Winx, che s’appresta a conquistare il prestigioso alloro per la quarta volta consecutiva. La figlia di Street Cry, allenata da Chris Waller, dovrebbe etrovare sulla sua strada quel Poet’s Word laureato di due Gr. I, tra cui le  Princess of Wales’s Stakes e le King George & Queen Elizabeth Stakes ad Ascot, per il trionfo assolutop del suo mèntore, Sir Michael Stoute.

Sarà dunque interessante assistere a questo duello annunciato tra due soggetti di rating elevato, Winx (130) e Poet’s Word (125), che al momento si fregia della massima valutazione in Europa. Resta ora da vedere se Poet’s Word prima di volare in Australia non farà tappa a Longchamp per l’Arc. Dopo la chiusura delle iscrizioni, al Cox Plate figurano iscritti 26 soggetti che guardano all’evento dall’Europa ed il solo Dottorino, Aidan O’ Brian, ne ha iscritti 14, tra cui la “star” emergente Saxon Warrior, per due volte a bersaglio pieno in Gr. Sia nel Derby inglese che nel paritetico evento del Curragh.

#Deauville-La Toques: le jour du Prix du Haras de Fresnay le Buffard Jacques Le Marois.

Nell’immagine sopra, il tracciato dell’ippodromo de La Toques a Deauville

di Paolo Allegri

Domenica a Deauville, l’edizione 2018 del Prix du Haras de Fresnay le Buffard Jacques Le Marois, tradizionale appuntamento top nel cuore dell’estate, ha riunito un parterre eccelso di milers pronti a disputarsi il milione d’euro di montepremi distribuito ai primi cinque arrivati.

L’attrazione della corsa è Alpha Centauri, la grigia puledra irlandese che si presenta all’appuntamento sullo slancio di una suite vincente, tutte corse di gruppo 1, tra la primavera e l’estate, passando dalle Ghinee Irlandesi al Royal Ascot e, infine, recentemente a Newmarket. Una star allenata da Jessica Harrington, la trainer che nella sua carriera si può vantare di aver sellato vincitori sia al Royal Ascot nelle corse in piano che laureati di prove in ostacoli nel Meeting di tutti i Meeting, il Festival per eccellenza, quello di Cheltenham. L’unico dubbio che avvolge la candidatura della starlette d’Irlanda è il terreno. Alpha Centauri è una cavalla da terreno buono e le recenti piogge che hanno scaricato acqua sulla Normandia dovranno lasciare posto al sole nell’immediata vigilia della prova in modo che la beniamina della verde Irlanda possa stendere in maniera consona i propri zoccoli. Questo miglio di pista dritta, che richiede sintesi esemplare tra classe, velocità e anche tenuta, potrebbe esaltare ancora lo schieramento dei ‘blues’ che hanno in With You, laureata sulla pista del Prix Rothschild e qui montata da Aurelien Lemaitre, una carta consistente al pari di Intellogent, che porta nel borsino delle chances la linea di quel Jean Prat, corsa sempre significativa in chiave Le Marois, in quanto si disputa sullo stesso tracciato. Occhio anche a Recoletos, ben disimpegnatosi ad Ascot e in grado di fare l’arrivo se saprà riconvertirsi al tracciato di Deauville. Corsa molto affascinante e anche da guardare in prospettiva. 

 

Alpha Centauri.jpgNella foto la favorita Alpha Centauri, qui ritratta in una recente esibizione